18 maggio 2004 - Comunicato stampa intersindacale
Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, amministrativa, tecnica e professionale del Ssn, dei medici convenzionati di famiglia, della continuità assistenziale, dell’emergenza e della dirigenza medica territoriale e gli specializzandi, pur consapevoli e partecipi della serietà della situazione internazionale e delle difficoltà economiche in cui si dibatte l’Europa e il nostro Paese, non possono rinunciare a richiamare l’attenzione di Governo e Regioni sui temi posti dalla ”Vertenza per la salute”. Troppo alta è la posta in gioco, la tutela della salute dei cittadini, perché ci si possa astenere dall’insistere sui motivi della protesta.
• Continua a rimanere inadeguato il livello di finanziamento del sistema e sempre più difficile la vita della aziende sanitarie nel perseguire i necessari livelli di prestazioni (Lea) e nell’assicurare la necessaria autonomia e serenità alla vita professionale degli operatori;
• insufficienti rimangono i processi di razionalizzazione di molte Regioni, soprattutto del centro Sud, che, rinunciando ai doverosi processi di riorganizzazione delle reti ospedaliere e di creazione di assistenza territoriale soprattutto domiciliare e residenziale adeguate, non contribuiscono ai riequilibri di bilancio indispensabili per garantire il sistema della sanità pubblica;
• sempre presente e lontano dal dibattito politico rimane il pericolo di una frantumazione del servizio in 20 sistemi regionali diversi;
• difficile, contrastata e deludente si sta rivelando la trattativa per il rinnovo delle convenzioni dei medici di famiglia, della continuità assistenziale, dell’emergenza e della dirigenza medica territoriale;
• sempre più lontana è l’apertura delle trattative per il rinnovo del contratto della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, amministrativa, tecnica e professionale del Ssn;
• sempre più esplicita appare la volontà di utilizzare i finanziamenti derivanti dal mancato rinnovo dei contratti per l’abbattimento delle aliquote fiscali;
• completamente irrisolto resta il problema degli specializzandi.
Di fronte a tutto questo le organizzazioni sindacali non possono fare altro che ribadire l’inasprimento della vertenza attraverso:
- 48 ore di sciopero da effettuarsi il 3 e 4 giugno p.v. da parte dei dirigenti del Ssn
- 24 ore di sciopero da effettuarsi il 4 giugno p.v. da parte di medici di famiglia, della continuità assistenziale, dell’emergenza e della dirigenza medica territoriale,
- una manifestazione di protesta dei segretari nazionali delle sigle sottoscritte che si realizzerà con un sit-in di presenza muta che si terrà davanti al Ministero dell’economia dalle 10.00 alle 14.00 del giorno 3 giugno p.v.
- una informazione capillare nei prossimi mesi a tutti i cittadini sia verbale che con materiale stampato che porti ad individuare le responsabilità di chi opera per affossare il Ssn.
Spinti inoltre dall’esasperazione delle categorie rappresentate, le organizzazioni sindacali non escludono per il futuro il ricorso a forme di lotta più incisive anche se non previste dagli accordi vigenti.