Libera professione intramoenia e liste di attesa: basta con le menzogne!

19 novembre 2004

Roma 19 novembre 2004 - Ancora menzogne e accuse infamanti rivolte dal Ministro Sirchia ai medici ospedalieri, alle quali rispondiamo che:

-la libera professione intramoenia non produce le code delle liste di attesa. Ben altre e più complesse ne sono le cause;

-la libera professione intramoenia viene esercitata al di fuori dell’orario di lavoro (esistono responsabilità penali per chi non rispetta le norme) secondo regole ben precise che riguardano i volumi di attività rispetto a quelli istituzionali, il livello delle tariffe, gli obblighi fiscali.

I medici, inoltre, hanno da sempre dichiarato la loro disponibilità a svolgere la loro attività anche al di fuori dell’orario di lavoro per conto delle aziende che lo richiedono ricorrendo all’istituto della libera professione aziendale.

Poche però sono le aziende che vi hanno fatto ricorso.

In realtà ben altri sono gli obiettivi che il Ministro Sirchia vuole raggiungere: dirottare i cittadini paganti in proprio dalle strutture pubbliche a quelle private, favorendo queste per legge a danno di quelle pubbliche e creando un doppio circuito: gli abbienti devono frequentare le cliniche private, i poveri le strutture pubbliche, contribuendo così ad identificare il Ssn come luogo di tutela della salute per i poveri.

Dove siano i motivi etici in tutto questo ognuno può giudicare.

Pagare una prestazione resa al di fuori dell’orario di lavoro a prezzi calmierati e ricevendo la ricevuta in ambiente pubblico è forse meno etico che pagare una prestazione a prezzi più elevati e senza ricevuta fiscale nella maggior parte dei casi?

Siamo stanchi, signor Ministro, delle sue tiritere non rispettose della verità e rivolte a favorire il settore privato. Si dedichi, se ne è capace, a risolvere il fenomeno delle liste di attesa, affrontandolo nelle sue vere cause, altrimenti ci risparmi i suoi sermoni.

Allegati

• Leggi l'articolo