4 marzo 2005
Roma, 4 marzo 2005 - “Lo sciopero nazionale di oggi è pienamente riuscito, facendo registrare in alcune regioni addirittura punte del 90% di adesione”. Sono soddisfatti i toni con cui il segretario nazionale dell’Anaao Assomed, Serafino Zucchelli, commenta i dati che iniziano ad arrivare delle periferie del Paese sullo sciopero in corso fino alle 24.00 di oggi.
“Voglio ringraziare tutti i medici ed i dirigenti che hanno dimostrato, con questa alta adesione, di aver compreso e condiviso le ragioni della protesta. Certo, sappiamo – prosegue Zucchelli – di aver creato disagi ai cittadini che si sono visti rifiutare alcune prestazioni, ma siamo assolutamente convinti che da queste dimostrazioni si possano porre le basi per creare migliori servizi proprio per quanti usufruiscono del servizio pubblico”.
“Avremmo preferito trovarci di fronte ad interlocutori più attenti e sensibili alle nostre proposte e non dover bloccare le attività negli ospedali. Ed invece siamo stati costretti, ancora una volta, a ricorrere a questa estrema soluzione per chiedere l’applicazione di alcune modifiche al sistema attuale che crea un profondo disagio nella categoria: 1. maggiore potere di contrattazione delle organizzazioni sindacali in ambito aziendale; 2. definizione dei volumi prestazionali con chiarimento delle attività che sono dovute nell’orario di lavoro e di quelle aggiuntive che debbono essere remunerate a parte in libera professione aziendale; 3. riconoscimento economico più significativo del lavoro disagiato notturno, festivo e della pronta disponibilità; 4. più adeguata copertura assicurativa; 5. formazione continua assicurata in toto dalle aziende; 6. maggiore trasparenza del sistema del conferimento degli incarichi e semplificazioni e maggiori garanzie del sistema delle verifiche.
Ci auguriamo – conclude Zucchelli – che l’entusiasmo di oggi per l’esito dello sciopero non venga spento dalle Regioni e dall’Aran con la presentazione di un ulteriore proposte di contratto che non incontri il consenso dei medici. In questo caso non esiteremo a programmare ulteriori forme di protesta”.