26 luglio 2007 - Comunicato stampa intersindacale
Le organizzazioni sindacali della dirigenza sanitaria esprimono grande soddisfazione per la sentenza del Giudice del lavoro di Firenze che ha riconosciuto la violazione del Ccnl nel caso di licenziamento di due medici, avvenuto da parte dell'Azienda USL 11 di Empoli nonostante il parere contrario del Comitato dei garanti.
Nel dispositivo viene, infatti, ribadita in modo netto ed inequivocabile la piena validità del contratto di lavoro, dove si stabilisce che il parere del Comitato dei Garanti è obbligatorio e vincolante per le Aziende sanitarie e deve essere espresso in tutti i casi di recesso.
Le organizzazioni sindacali regionali hanno più volte sollecitato l'Assessore alla salute Enrico Rossi, a prendere posizione sul rispetto dei patti contrattuali e ad intervenire presso il direttore generale dell'Azienda USL 11 di Empoli per il ripristino della legalità. Non per effettuare atti “giuridicamente inesistenti”, ma per richiamare ufficialmente un dirigente legato da rapporto fiduciario con la Giunta regionale della Toscana al rispetto di norme che egli stesso, in qualità di Assessore, ha autorizzato ad inserire nel CCNL, ritenendole evidentemente legittime.
L'Assessore alla Salute della Toscana si è rifiutato di intervenire, anzi è sembrato addirittura appoggiare l'iniziativa del direttore generale, poichè ha dichiarato alla stampa che “di fatto la sentenza riconosce in casi di estrema gravità la possibilità di licenziare un dipendente nella pubblica amministrazione”, disconoscendo così il parere del Comitato dei Garanti, che non aveva ravvisato gli estremi della giusta causa, e travisando volutamente la sentenza del Tribunale di Firenze.
Le organizzazioni sindacali stigmatizzano un simile atteggiamento, in quanto la correttezza istituzionale dei comportamenti dell'Autorità politica di governo si dimostra, in modo chiaro e credibile, proprio quando rispetta i pareri di Comitati di Garanzia che, nell'esercizio della loro funzione di organo imparziale di tutela dei diritti dei singoli, ma anche dell'efficienza amministrativa, assumono decisioni che nel merito possono risultare non gradite.
Le organizzazioni sindacali chiedono, quindi, al Ministro per la funzione pubblica, al Coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Regioni ed al Presidente del Comitato di Settore per il CCNL della Dirigenza del SSN un impegno esplicito affinché le Regioni attivino tutti i poteri loro attribuiti per far sì che le Aziende del territorio rispettino gli accordi contrattuali sottoscritti, in particolare quelli contenenti norme di garanzia, la cui inosservanza comporta danni irreversibili non solo ai Dirigenti, ma anche al Sistema Sanitario Nazionale stesso.