Comunicati stampa
09/07/2009

Brunetta si rechi negli ospedali e capirà le ragioni della nostra protesta

9 luglio 2009 - Comunicato stampa intersindacale

NOTA DEL DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA

"Non si riescono a capire i motivi della protesta dei medici"

Non si riesce proprio a capire a cosa si riferisca la protesta contro il Ministro Brunetta messa oggi in atto da alcune sigle sindacali dei medici. Se è rivolta contro il decreto legislativo di riforma della pubblica amministrazione, dimenticano infatti che questo già prevede diverse deroghe per i medici e che in numerose riunioni tecniche con le Regioni si stanno verificando tutte le possibili specificità del settore sanitario. Quando invece denunciano lo svuotamento della contrattazione integrativa, non si ricordano che sarà proprio questa a stabilire le quantità dei premi incentivanti. Non solo. Arrivano al punto di protestare contro una norma che nemmeno esiste, quella che stabilisce la possibilità di andare in pensione con 40 anni contributivi.
Viene insomma il sospetto che i medici italiani avvertano un tuffo al cuore quando sentono parlare di trasparenza, di produttività e soprattutto di premiare il merito… Preferiscono forse che continui la sempiterna distribuzione a pioggia delle risorse destinate agli incentivi? Si rilassino: il decreto legislativo sarà rispettoso della specificità del settore sanitario e pur tenendo conto della produttività individuale non trascurerà quella collettiva. Ai cittadini possiamo invece garantire che questo testo, comunque perfettibile, dopo un periodo di sperimentazione presso alcuni Enti campione (tra cui alcune ASL) saprà rivelarsi una terapia efficace contro la malattia cronica della pubblica amministrazione: l'inefficienza.

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La risposta dell'Intersindacale Medica


Brunetta si rechi negli ospedali e capirà le ragioni della nostra protesta

Invitiamo il Ministro Brunetta a recarsi negli ospedali e nei servizi territoriali della sanità pubblica e, forse, capirà le ragioni della nostra protesta contro il suo Decreto e contro la sua pervicacia nel voler rottamare i medici italiani anche a 59 anni, ovviamente facendo salvi chi come lui, sempre a 59 anni, è professore universitario.

Riguardo alla numerosità delle sigle sindacali che hanno oggi manifestato, consigliamo al ministro di andare sul sito dell'Aran e di fare la somma della rappresentatività dei sindacati: il 76,67%.

Per quanto riguarda le deroghe e le specificità del settore sanitario il Ministro fa, forse, riferimento ad un testo che nessuno conosce, in quanto il Decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale non le contiene, basta leggerlo.

E' invece vero che il Ministro è stato sconfitto in Parlamento dove è stata abrogata la sua norma che dava la possibilità alle aziende pubbliche di mandare obbligatoriamente ed arbitrariamente in pensione i medici e i veterinari pubblici con 40 anni di contributi compresi i riscatti. Ma è anche vero che lunedì 6 luglio ai microfoni di Radio 24 ha annunciato “una reintroduzione in sede di conversione del decreto”. Comunque, se oggi smentisce la sua dichiarazione, siamo lieti e potremo eliminare almeno una importante questione dall'agenda della nostra protesta.

Infine, ricordiamo al Ministro che la valutazione e il merito sono già ben presenti nei nostri contratti dal 1996, e siamo sempre disponibili a migliorarli. Noi, insieme alle Regioni, comprese quelle politicamente vicino al Ministro, abbiamo sempre condiviso percorsi virtuosi per aumentare l'efficacia e l'efficienza della sanità pubblica, in piena trasparenza.

Il tuffo al cuore ci viene, ma pensando ai cittadini che rischiano di vedere ospedali e servizi territoriali pubblici colpiti da provvedimenti che peggiorano la qualità del servizio. E ci vengono anche i brividi se pensiamo ai 7 miliardi in meno per la sanità pubblica denunciati dalle Regioni, a chi ci ha definito fannulloni e macellai senza chiederci scusa, o a chi ci vuole spie.

I cittadini sapranno giudicare.

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