Comunicati stampa
28/01/2009

Anaao chiede cambiamento della politica della formazione

28 gennaio 2009 - Comunicato stampa 

Come ogni anno, puntuale come le tasse (almeno per chi le paga), arriva l’ennesima prova dello stato caotico in cui versa la formazione del medico in Italia assurta, ormai, al ruolo di problema nazionale.

Il MIUR con nota del 14 gennaio scorso, dichiara non attivabili, a meno che non si accorpino, circa 500 scuole di specializzazione medica italiane, su oltre 1700 esistenti, perché prive del requisito di poter iscrivere un numero minimo di 3 specializzandi l’anno, in applicazione, per la verità alquanto tardiva visto che le procedure di accreditamento e di valutazione delle scuole si sono concluse nel mese di settembre 2008, del D.M. 1 agosto 2005.

A questa nota sono seguite richieste di “sospensione” dell’intero decreto, nel malcelato intento di mantenere lo “status quo” attraverso un “tipico condono all’italiana travestito da proroga” e vanificare ogni tentativo di verifica della offerta formativa e dei requisiti strutturali delle scuole.

A più di tre anni dalla promulgazione, infatti, forse nessuna Facoltà di medicina ha applicato il decreto sul riordino, dimostrando ancora una volta un profondo disinteresse verso la formazione dei medici.

Appare ormai evidente la incongruità di metodi e contenuti di un percorso formativo che, unico caso in Europa, è appaltato interamente ad istituzione diversa dal SSN, la quale, peraltro, continua a gestirlo in maniera autoreferenziale senza tenere conto delle esigenze del sistema sanitario.

Il nuovo Governo vorrà finalmente riconoscere che il bisogno di professionisti non è più compiutamente soddisfatto, né per qualità né per quantità, da un tale modello e mettere mano a un forte rinnovamento della formazione specialistica del medico, primario interesse di chi fornisce l’assistenza sanitaria pubblica, ripensando luoghi e metodi della didattica per recuperare il ruolo e le prerogative del SSN?

L’ANAAO ASSOMED nel rigettare ogni tipo di proroga all’attuazione del D.M. 1 agosto 2005 chiede l’emanazione in tempi brevi dei bandi di concorso 2008/2009, ancora una volta in estremo ritardo, ed un radicale cambiamento nella politica della formazione di professionisti cui è demandata la salvaguardia di un bene costituzionalmente tutelato.

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