Comunicato intersindacale - 21 luglio 2011
ANAAO ASSOMED - CIMO-ASMD – AAROI-EMAC – FP CGIL MEDICI – FVM – FASSID – CISL MEDICI - FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI - UIL FPL FEDERAZIONE MEDICI – SDS SNABI – AUPI – SINAFO – FEDIR SANITA’ – SIDIRSS – FIMMG – SUMAI – SNAMI – INTESA SINDACALE - SMI - FIMP – CIMOP
UNA MANOVRA INIQUA DA CAMBIARE UNA LUNGA MOBILITAZIONE PRIMA CHE I PROVVEDIMENTI ENTRINO IN VIGORE SOFFOCANDO IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE I MEDICI E I DIRIGENTI DEL SSN DALLA PARTE DEI CITTADINI
La Manovra economica 2011 continua a colpire duramente i medici e i dirigenti del SSN che vedono bloccati i loro contratti di lavoro per 5 anni e che subiscono tutti i tagli senza sconti. Eppure, non sono certamente una corporazione privilegiata:
• come lavoratori dipendenti sopportano da anni il carico fiscale e contributivo sempre più oneroso , subendo pesanti penalizzazioni economiche.
• come professionisti vedono costantemente peggiorate le loro condizioni di lavoro per la carenza di risorse umane e materiali, il sottofinanziamento del Servizio, il blocco del turnover, con un progressivo deterioramento delle condizioni di sicurezza per operatori e cittadini.
• come cittadini assistono attoniti allo svuotamento del SSN di un governo capace di colpire sempre gli stessi soggetti.
Il Servizio sanitario nazionale è il meno finanziato d’Europa e le retribuzioni dei dipendenti sono anch’esse tra le più basse in termini assoluti. Pesa sul sistema paese una evasione fiscale e contributiva che supera lo stesso deficit in assenza di un forte contrasto, il proliferare di un economia sommersa che non contribuisce al benessere collettivo arricchendo una fascia ristretta di soggetti, la persistenza di aree di privilegi e di esenzioni.
I Medici ed i dirigenti del SSN sono certamente le categorie chiamate a pagare il prezzo più alto al risanamento dei conti pubblici. Anzi, con l’esproprio di 30.000 euro attuato dalle manovre 2010- 2011 pagano la propria quota pro capite di debito pubblico. Chi può dire altrettanto?
Per contrastare la manovra economica non basta la protesta di un giorno , ma una mobilitazione permanente che consenta di affrontare le scadenze applicative di questa finanziaria articolando delle iniziative che costringano il governo a cambiare rotta nell’interesse del Paese.
Basta con i tagli ai servizi, basta tasse sul lavoro dipendente, basta con la sospensione delle prerogative sindacali, basta con la marginalizzazione del lavoro sanitario esposto ai colpi di una burocrazia sempre più pesante, basta con le caste e le politiche che le sostengono.
Chiediamo un cambiamento forte che faccia della sanità una questione nazionale ricollocando le categorie professionali che in esse operano all’interno dei processi decisionali con il rispetto che merita il loro lavoro.
A tale scopo le organizzazioni sindacali daranno vita ad una puntuale informazione nei luoghi di lavoro ponendosi come punto di riferimento di proteste e proposte per modificare i regolamenti attuativi della manovra attraverso forme di mobilitazione che nei prossimi mesi porteranno la sanità tutta nelle piazze italiane fino a fermarla. Difenderemo il diritto alla salute difendendo noi stessi.