Comunicati stampa
16/07/2025

«Inaccettabili gli emendamenti al ddl Prestazioni sanitarie: se approvati, pronti alla mobilitazione»

Responsive image Il comunicato stampa congiunto Anaao Assomed e Cimo Fesmed

È impietosa, secondo i sindacati ANAAO ASSOMED e CIMO-FESMED, l’analisi degli emendamenti presentati dalla maggioranza al Ddl Prestazioni sanitarie: per un’evidente incapacità di gestire il Servizio sanitario nazionale e di adottare le riforme necessarie al suo rilancio, il Governo sta vergognosamente appaltando la gestione degli ospedali a terzi.

  • Si appaltano le prestazioni di pronto soccorso Ai gettonisti e alle cooperative, usciti dalla porta e rientrati dalla finestra, a cui si potrà affidare la gestione dei Pronto soccorso, con tutte le criticità in termini di formazione, esperienza, compensi e rispetto della normativa sull’orario di lavoro già ampiamente denunciate e certificate dallo stesso Ministero della Salute.
  • Si appaltano le prestazioni di specialistica ambulatoriale alle farmacie, snaturando il loro ruolo di presidi fondamentali per il territorio ma che non possono ambire a diventare dei piccoli ospedali.
  • Si prevede l’introduzione dell’obbligo, per tutti gli specializzandi, di lavorare per un anno in Pronto soccorso durante il corso di formazione, esclusivamente per colmare i buchi di organico e senza tenere in alcun modo in considerazione le legittime aspirazioni dei medici. E in caso di straordinari degli specializzandi, ovviamente non viene stanziato nemmeno un euro per retribuirli, ma verrebbero pagati con i fondi già previsti, togliendo quindi risorse al personale strutturato.

Ed è proprio sul tema delle risorse risicate viene proposto un emendamento - ritenuto inaccettabile dai due sindacati - che, come un moderno Robin Hood, toglie a tutti i medici i fondi contrattuali per il trattamento accessorio destinato alla valorizzazione della carriera dei professionisti per gli anni 2025 e 2026, pari a circa 200 milioni di euro, per darli esclusivamente al personale dell’emergenza-urgenza e delle reti tempo dipendenti. Occorre giustamente, valorizzare il lavoro nell’emergenza-urgenza, ma lo si faccia stanziando fondi ad hoc, non togliendoli agli altri con il rischio peraltro di innescare una guerra tra poveri.

Per non parlare dell’ennesimo tentativo di dipingere l’intramoenia come la causa delle liste d’attesa, prevedendone l’attivazione solo nel caso in cui le agende istituzionali siano piene, con l’unica conseguenza di ridurre ulteriormente l’offerta sanitaria e dunque di allungare i tempi di attesa.

«Ci troviamo dinanzi a un deplorevole tentativo non solo di smantellare il nostro Servizio sanitario nazionale, ma anche di creare profonde divisioni tra il personale – dichiarano Pierino Di Silverio, Segretario nazionale ANAAO ASSOMED, e Guido Quici, Presidente Federazione CIMO-FESMED – dinanzi al quale non possiamo tacere e non possiamo restare fermi. Abbiamo già attivato ogni possibile strumento a nostra disposizione per evitare che tali emendamenti siano approvati, e confidiamo nella attenzione e competenze di alcuni parlamentari e forze politiche, ma nel caso in cui dovessero passare non escludiamo la possibilità di proclamare lo stato di agitazione e mobilitare i nostri iscritti fino a promuovere il rifiuto di proseguire un minuto oltre il nostro orario di lavoro.».

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