30 luglio 2013
Il MIUR ha di recente istituito una commissione per il “riassetto delle scuole di specializzazione mediche”. In Italia, si sa, quando non si possono o vogliono trovare soluzioni si istituiscono commissioni.
La notizia, o meglio la non notizia, è nella composizione della commissione, formata quasi esclusivamente da professori universitari. Autoreferenziale ancora una volta, con esclusione rigorosa di rappresentanti istituzionali e professionali del Ssn.
Insomma, la formazione post laurea del medico è cosa loro in barba a leggi che da 20 anni dicono il contrario. Nella solita illusione che chi è responsabile dello sfascio sia in grado di rimettere in sesto, chi ha rotto sia in grado di riparare.
Spicca la indifferenza del Ministro della salute che evidentemente valuta l’esclusione dai processi formativi dei medici del patrimonio professionale affidatole, un modo per “valorizzare la professione” ed il silenzio delle Regioni così pronte ieri a strepitare quando si toccavano i criteri di selezione di direttori generali e primari ed oggi incapaci anche di fare finta di protestare.
Ancora una volta un’Istituzione si comporta, ed è autorizzata a comportarsi, come separata, altro rispetto alla vita reale, chiamata a rianimare un organismo da sempre considerato proprietà privata gestita nel più assoluto monopolio. La solita illusione di trovare soluzioni facili ed indolori a problemi complessi. Che, se esistono, di solito sono quelle sbagliate.