Il 23 novembre la sanità pubblica si ferma per chiedere condizioni, finanziarie e di lavoro, che le consentano di continuare a svolgere il suo ruolo a difesa della salute dei cittadini. Con l’auspicio che Governo e Regioni possano recepire le ragioni della nostra civile protesta. Le manifestazioni in tutta Italia.
L’Anaao Assomed conferma e ribadisce le ragioni dello sciopero di venerdi 23 novembre che interesserà i 135 mila medici, veterinari e dirigenti sanitari del Servizio Sanitario Nazionale con il rinvio di circa 40.000 interventi chirurgici e di centinaia di migliaia di visite specialistiche e prestazioni diagnostiche ed il blocco di tutta l’attività veterinaria connessa al controllo degli alimenti. Saranno assicurate le attività di urgenza e di pronto soccorso.
Nonostante le timide aperture dei parlamentari incontrati nelle scorse settimane, restano irrisolte nei provvedimenti legislativi in itinere le istanze avanzate dalla categoria
“Sembra quasi che i problemi che denunciamo – commenta Carlo Palermo, Segretario Nazionale Anaao Assomed - riguardino solo noi. Tutto è prioritario, tutto è degno di attenta valutazione e sollecito impegno mentre il momento degli ospedali, dei medici e dirigenti sanitari, della sanità pubblica arriva solo quando si vuole tagliare, chiudere, risparmiare, a volte accusare. Insomma entriamo nell’agenda sociale e politica del Paese sempre con un segno meno, mai con un più di proposte innovative e soluzioni condivise. Lo sciopero mira anche a correggere questa deriva per mettere i nostri temi ed i nostri valori al centro del confronto politico, per sollecitare una riscrittura delle priorità che riconosca ai problemi della nostra categoria e della sanità il diritto di avere soluzioni chiare e positive perché i nostri problemi sono anche quelli dei cittadini che non accedono alle cure e non vedono tutelato il diritto alla salute.
La mobilitazione coinvolgerà i medici, i veterinari ed i e dirigenti sanitari di tutte le Regioni ed in ogni capoluogo è stata organizzata una manifestazione unitaria secondo il calendario allegato.
Il 23 novembre la sanità pubblica si ferma per chiedere condizioni, finanziarie e di lavoro, che le consentano di continuare a svolgere il suo ruolo a difesa della salute dei cittadini. Con l’auspicio che Governo e Regioni possano recepire le ragioni della nostra civile protesta.
PIEMONTE |
Torino - SIT-IN ospedale Molinette ore 10.30/13 |
VAL D'AOSTA |
Aosta - SIT-IN sede Regione ore 11/13 |
LOMBARDIA |
Milano - SIT-IN sede Regione ore 12/13 |
VENETO |
Padova - SIT-IN Azienda Zero ore 11/13 |
EMILIA ROMAGNA |
Bologna - SIT-IN sede Assessorato Salute ore 11/13 |
TOSCANA |
Firenze - SIT-IN sede Regione ore 10.30/13 |
UMBRIA |
Perugia - SIT-IN sede Regione e conferenza stampa 11.30 /13.30 |
MARCHE |
Ancona - SIT-IN sede Assessorato Salute ore 10/12 |
LAZIO |
ROMA CONFERENZA STAMPA NAZIONALE ore 11.30 |
ABRUZZO |
L'Aquila - SIT-IN Ospedale San Salvatore ore 10.30 |
MOLISE |
Campobasso - SIT-IN sede Regione ore 10.30/12.30 |
CAMPANIA |
Napoli - SIT-IN sede Regione ore 11 |
PUGLIA |
Bari - SIT-IN sede Regione ore 11/13 |
CALABRIA |
Catanzaro - sit-in Cittadella Regionale loc.Germaneto ore 10/11.30 |
SICILIA |
Palermo- SIT-IN sede Regione ore 10.00/15.00 |
SARDEGNA |
Cagliari - SIT-IN sede Regione ore 10.00/13.30 |