Corte Costituzionale – Sentenza n. 251/2016: La Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità della riforma Madia sulla P.A. nella parte in cui prevede che l'attuazione della stessa, attraverso i decreti legislativi, possa avvenire con il semplice parere non vincolante della Conferenza Stato-Regioni o Unificata. Secondo la Consulta, che si è pronunciata dopo un ricorso della Regione Veneto, è invece necessaria la previa intesa delle regioni nelle materie nelle quali si evidenzi un intreccio molto forte tra potestà legislativa dello Stato e potestà concorrente o residuale degli enti territoriali. La pronuncia riguarda le norme relative alla dirigenza, partecipate, servizi pubblici locali e pubblico impiego.
Corte di Cassazione – Sezione Lavoro – Sentenza n. 21901/2016: La corte dichiara inammissibile il ricorso presentato dalla Asl datrice di lavoro avverso la decisione della Corte territoriale che condannava la stessa ASL alla reintegra di un lavoratore licenziato per superamento del periodo di comporto. Il lavoratore aveva subito una aggressione all’interno dell’ospedale in cui lavorava, da parte di due individui mascherati che lo avevano malmenato. Al lavoratore aggredito erano derivati anche postumi permanenti. I giudici della Cassazione evidenziano l’errato calcolo del periodo di comporto da parte della Azienda e, nelle motivazioni della sentenza sottolineano come l’art. 2087 c.c. imponga al datore di lavoro un obbligo nei confronti dei lavoratori, che si deve concretizzare nell’adozione delle misure che sono necessarie per la salvaguardia della loro integrità fisica e morale.
Tar Piemonte – Sezione III – Sentenza n. 1170/2016: Ai sensi dell’art. 35 del d.lgs. 165/2001 (Testo unico pubblico impiego), per la copertura dei posti vacanti non sussiste l’obbligo, ma la facoltà in capo alla Pubblica Amministrazione di utilizzare la graduatoria concorsuale vigente, cosicché l’eventuale decisione di provvedere alla copertura dei posti vacanti senza attingere dalla medesima è da considerarsi legittima quando sia adeguatamente motivata, in relazione alle esigenze specifiche che hanno indotto tale scelta in luogo dello scorrimento della graduatoria.
Tribunale Avezzano – Sentenza del 16.06.2016: La classificazione dell’evento indesiderato, non esclude la colpa del medico: il giudice nella fattispecie ritiene, contrariamente a quanto sostenuto dal CTU, che la semplice circostanza che il referto del controllo scopico non evidenzi la dislocazione poi rilevata in sede di Tac, è irrilevante.
Corte di Appello di Venezia – Sezione IV - Sentenza 1597/2016: Per il paziente/danneggiato l'onere probatorio in ordine alla ricorrenza del nesso di causalità materiale si sostanzia nella prova che l'esecuzione della prestazione si è inserita nella serie causale che ha condotto all'evento di danno, rappresentato o dalla persistenza della patologia per cui era stata richiesta la prestazione, o dal suo aggravamento, fino ad esiti finali costituiti dall'insorgenza di una nuova patologia o dal decesso del paziente; in ipotesi di condotta omissiva occorre quindi accertare che la condotta doverosa, se fosse stata tenuta, avrebbe impedito il verificarsi dell'evento stesso.
17 Giugno 2025