Sia in sede penale che dinanzi alla Corte dei Conti è stato contestato ad una ginecologa in servizio presso taluni consultori, di avere indotto una paziente a versare una somma di denaro per sottoporla immediatamente ad ecografia e di essersi appropriata in più occasioni di somme di spettanza della ASL nell'ambito di attività professionale privata espletata durante l'orario di lavoro ovvero della quota - parte di dette somme di spettanza della medesima ASL, relative ad attività libero-professionale espletata "intramoenia", somme di cui aveva il possesso essendo state le somme medesime consegnate direttamente dalle varie pazienti.