Corte di Cassazione –IV Sezione Penale - Sentenza n. 18780/2016 – ha stabilito che la responsabilità penale di ciascun componente di una equipe medica per un evento lesivo occorso al paziente sottoposto ad intervento chirurgico non può essere affermata sulla base dell'accertamento di un errore diagnostico genericamente attribuito alla equipe nel suo complesso, ma va legata alla valutazione delle concrete mansioni di ciascun componente, nella prospettiva di verifica, in concreto, dei limiti oltre che del suo operato, anche di quello degli altri.
Corte di Cassazione –Sezione Lavoro - Sentenza n. 5465/2016 – ha stabilito che nel caso in cui il dirigente in servizio di pronta disponibilità venga chiamato a rendere la prestazione, l’azienda sanitaria, oltre a corrispondere la maggiorazione prevista dal Contratto collettivo di categoria o in alternativa, su richiesta del dirigente medesimo, il recupero orario, dovrà comunque garantire al lavoratore il riposo settimanale, a prescindere da una sua richiesta, trattandosi di diritto indisponibile, riconosciuto dalla Carta costituzionale oltre che dall'art. 5 della direttiva 2003/88/CE.
Cassazione Civile – III Sezione - Sentenza n. 8037/2016 – ha stabilito dei “parametri” cui uniformarsi per richiedere il danno non patrimoniale da morte in caso di convivenza more uxorio. In questa fattispecie, il rapporto affettivo tra il figlio del partner e il compagno del suo genitore può dirsi rilevante per il diritto quando si inserisca in quella rete di rapporti che sinteticamente viene qualificata come famiglia di fatto. Solo in questo caso, infatti, può dirsi costituita una "formazione sociale" ai sensi dell'art. 2 Cost., come tale meritevole di tutela anche sotto il profilo risarcitorio.
Cassazione Civile –Sezione Lavoro- Sentenza n. 4222/2016 – ha stabilito che la responsabilità per mobbing non configura un’ipotesi di responsabilità oggettiva, in quanto la responsabilità del datore di lavoro va ricollegata alla violazione degli obblighi di comportamento imposti da norme di legge o suggeriti dalle conoscenze sperimentali o tecniche del momento. Incombe al lavoratore che lamenti di avere subito, a causa dell’attività lavorativa svolta, un danno, l’onere di provare l’esistenza di tale danno, come pure la nocività dell’ambiente di lavoro, nonché il nesso tra l’uno e l’altro.
Consiglio di Stato –Sezione III- Sentenza n. 1245/2016 – ha deciso in ordine ai certificati medici di idoneità all’attività sportiva agonistica. Un medico veniva diffidato dalla Asl a non emettere certificazioni di idoneità all’attività sportiva agonistica ritenendo che non fosse in possesso degli speciali requisiti ed autorizzazioni; il Tar Puglia annullava tale provvedimento. Il Consiglio di Stato ritiene che deve escludersi una specifica colpa della Asl per aver doverosamente eseguito le direttive regionali in materia, dal momento che è la Regione il soggetto demandato ad interpretare ed applicare la normativa statale.
Corte di Cassazione –Sezione Unite - Sentenza n. 9140/2016 – ha stabilito che nel contratto di assicurazione della responsabilità civile la clausola che subordina l'operatività della copertura assicurativa alla circostanza che tanto il fatto illecito quanto la richiesta risarcitoria intervengano entro il periodo di efficacia del contratto o comunque entro determinati periodi di tempo previamente individuati (cosiddetta clausola claims made mista o impura) non è vessatoria; essa in presenza di determinate condizioni può tuttavia essere dichiarata nulla per difetto di meritevolezza ovvero, laddove sia applicabile la disciplina di cui al decreto legislativo 206 del 2005 per il fatto di determinare, a carico del consumatore, un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto.
Consiglio di Stato –Sezione III- Sentenza n. 1631/2016 – ha stabilito che ai fini della individuazione della giurisdizione, occorre aver riguardo anche al concreto atteggiarsi della procedura di conferimento. Tenuto conto della vigente legislazione che qualifica come atto emesso con i poteri del datore di lavoro privato la scelta affidata alla discrezionalità ed alla responsabilità del direttore generale, non può che affermarsi la sussistenza della giurisdizione del giudice ordinario in materia di conferimento di incarichi. Viceversa, qualora l'attività preparatoria si sia tradotta in una valutazione di titoli con attribuzione di punteggi e formazione di una graduatoria o, comunque, in una effettiva comparazione del merito è ravvisabile la caratterizzazione tipica della procedura selettiva sia sul piano procedimentale che su quello della valutazione dei candidati, sotto il profilo della maggiore o minore idoneità all'esercizio delle funzioni da assegnare, e pertanto sussiste la giurisdizione residua del giudice amministrativo.
22 Aprile 2025
15 Aprile 2025
08 Aprile 2025