CCNL 2019-2021
04/10/2022

Contratto 2019-2021. Di Silverio: aprire subito la trattativa per il rinnovo

EDITORIALE DEL SEGRETARIO NAZIONALE ANAAO ASSOMED - DIRIGENZA MEDICA N. 8/2022
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Il contratto di lavoro dei medici e dirigenti sanitari è scaduto da tre anni, rinnovato nel 2019 dopo ben 10 anni di latitanza. E la sua applicazione è lacunosa per volontà di una parte pubblica che la ostacola e la rallenta. Un CCNL quello del 2019-2021 scaduto prima ancora che si siano aperte le trattative per il suo rinnovo.

Il danno per categorie professionali stremate da tre anni di pandemia è notevole. Non solo economico, per salari congelati al 2018 a fronte di una inflazione galoppante, e previdenziale. La scomparsa del CCNL dall’agenda e dal radar della politica priva medici e dirigenti sanitari dipendenti anche di un fondamentale strumento di governo e di innovazione del sistema, oltre che di miglioramento di condizioni di lavoro, oggi insopportabili, che restituiscano dignità e sicurezza ai professionisti.

Il silenzio e il disinteresse dei Governi passati, che speriamo non venga imitato da quello che verrà, sono inaccettabili come il tentativo delle Regioni di sottrarsi ai loro obblighi di datori di lavoro condannando i medici e i dirigenti sanitari del Ssn, a essere pagati sempre meno e trattati sempre peggio, rispetto ad altre categorie. La qualità e quantità dell’impegno per sostenere un diritto costituzionale sono diventati inconciliabili con livelli retributivi insostenibili a fronte della gravosità e della rischiosità del lavoro svolto. Se si vuole valorizzare i professionisti della sanità, occorre stanziare risorse congrue per il rinnovo del CCNL che dovrà essere alla altezza delle loro aspettative e necessità, anche garantendo ulteriori spazi ed esigibilità alla contrattazione integrativa.

Il livello di finanziamento oggi disponibile lascia, invece, sul campo la metà del tasso di inflazione, di fatto pagando meno proprio quel personale che tiene in piedi quello che resta della sanità pubblica, favorendo, anche per questa via, la privatizzazione avviata con i tagli lineari, il definanziamento, la svalorizzazione del capitale umano, cui si nega anche la fiscalità di vantaggio concessa alla sanita privata. Il dato che sfugge a chi Governa il sistema è che il lavoro medico negli ospedali è ormai incapace di reggere la concorrenza con il settore privato e quello a cottimo, che godono di migliori retribuzioni e trattamenti fiscali che, a parità di ore lavorate, raddoppiano il reddito di autonomi e liberi professionisti. E senza il peso di una organizzazione da caserma che nega la autonomia professionale e la stessa dignità del lavoro di cura.

Da tempo chiediamo al Comitato di settore per la sanità di emanare l’atto di indirizzo, anello mancante per consentire all’Aran di aprire le trattative per il CCNL. La firma dell’accordo quadro sulle aree di contrattazione ha eliminato, infatti, qualsiasi alibi per continuare a temporeggiare nel silenzio più assordante del Governo e delle Regioni. I meccanismi burocratici oggi richiesti per arrivare alla semplice apertura delle trattative hanno come unico scopo ritardare ogni forma di riconoscimento economico e professionale agli operatori e di confronto per migliorare le loro condizioni di lavoro.

Evidentemente, il rinnovo del CCNL della dirigenza sanitaria non interessa chi non vuole vedere che le intollerabili condizioni di lavoro ormai costituiscono un fattore limitante lo stesso accesso dei cittadini alle cure, come dimostra la crescita dei tempi di attesa, il tilt delle strutture di Pronto Soccorso, gli episodi crescenti di aggressività verbale e fisica. A fare le spese di questo gioco al rinvio sono prima di tutto i cittadini.

Anche per questo l’Anaao Assomed chiede che si proceda, a breve, alla apertura del tavolo per il rinnovo del CCNL dei medici e dei dirigenti sanitari dipendenti. Che rappresenta lo strumento più importante per valorizzare e tutelare chi opera dentro la sanità pubblica: non averlo è grave e rinnovarlo sempre dopo la sua scadenza, senza nemmeno garantirne la applicazione, è oramai inaccettabile. Non staremo a guardare ancora a lungo.

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