Semestre filtro: un fallimento prevedibile e previsto - Anaao su Quotidiano sanità
L'Associazione chiede subito un tavolo tecnico per riformare il sistema, per il bene dei futuri medici e del Ssn
05 Dicembre 2025
Gentile Direttore,
la “nuova” roboante procedura di selezione dei medici del domani sta prendendo una piega che va oltre la propaganda politica, minando seriamente il futuro di una intera generazione di aspiranti medici.
Alla prima sessione di 3 esami, di 31 domande ciascuno (altro che numero chiuso abolito!), secondo i dati diffusi dai singoli atenei, tra l’83 al 92% dei 53.033 studenti (per 19.707 posti disponibili), sembra non abbia superato il punteggio minimo obbligatorio.
Pertanto, se non ci sarà una straordinaria controtendenza nella seconda sessione, c’è il rischio concreto che il numero di studenti ammessi a Medicina sia inferiore ai posti disponibili.
Alcuni dati: a Bari (534 posti a bando) sono idonei solo 218 studenti su 2655. A Milano Statale (728 posti a bando) sono idonei solo 293 su 3560. Complessivamente, dopo la prima sessione, circa 7.000 studenti hanno ottenuto “il pass” per iscriversi a medicina su 19.707 posti totali: gli altri dovranno riprovare il 10 dicembre, con la consapevolezza che questa sarà l’ultima opportunità per poter diventare medici.
Purtroppo, questo epilogo era stato previsto da tempo dall’Anaao Assomed grazie a due sintomi premonitori: il decreto legge, postumo al bando di concorso, in cui diminuivano da -0,25 a -0,10 il punteggio malus delle risposte sbagliate (segno che anche al Ministero avevano avuto il sentore di una debacle del genere) e la diminuzione dell’11% di coloro che, nonostante fossero iscritti a questo semestre filtro di soli due mesi e mezzo, si erano poi effettivamente iscritti alle prove (53.033 su 62.238).
L’attuale impianto di selezione, difeso solo da pochi esponenti del mondo universitario, è oggettivamente destinato ad essere archiviato o quantomeno profondamente rivisto, criticato peraltro non solo dalla CRUI, dal mondo medico e associativo, ma da oggi anche da un esponente di un partito della maggioranza, l’On. Luca Toccalini (deputato e Coordinatore Federale Lega Giovani), il quale chiede “chiarimenti alla Ministra Bernini per questo spiacevole feedback negativo sui risultati”.
Ci troviamo di fronte a circa 40.000 aspiranti medici che nell’arco di una settimana si giocano il futuro di studenti prima e lavoratori poi, con la consapevolezza che, qualora non risultassero idonei, hanno irrimediabilmente perso un anno della loro vita perchè non solo non potranno iscriversi a una facoltà sanitaria, ma neppure ad altri corsi di laurea dal momento che le immatricolazioni sono ormai chiuse. Si troveranno pertanto ingabbiati in un anno sabbatico obbligatorio, dopo aver pagato ben 300€ di tasse universitarie (il test nazionale costava “solo” 100€) per lezioni pressoché tutte online e beffati da chi può permettersi università private che, guarda caso, hanno conservato il test nazionale. Alla faccia della salvaguardia del diritto allo studio.
La causa di questa debacle non può essere certo attribuita a un’epidemica ignoranza dei giovani iscritti a medicina, ma è piuttosto il risultato di un semestre filtro male organizzato, con aule strapiene e l’obbligo di troppe lezioni a distanza (solo due mesi fa qualche ‘illuminato’ Rettore affermava che le lezioni si sarebbero svolte in regolare presenza), con studenti catapultati in un impianto fasullo di formazione e selezione, che peraltro in Francia ( dove si sta decidendo di abbandonarlo) ha dimostrato essere deleterio anche per la stabilità psicofisica. Secondo una metanalisi, su 195 studi e su oltre 100.000 studenti francesi (Rotenstein et al., JAMA 2016), il cosiddetto “semestre filtro francese” (molto simile, purtroppo, al nostro) causa sintomi depressivi e ideazione suicidaria rispettivamente nel 27,2% e 11,1% degli iscritti ad esso.
Le responsabilità, a nostro avviso, non sono solo della Ministra Bernini, ma anche e soprattutto dei componenti del gruppo di lavoro cui era stato affidato il compito di scrivere materialmente questa riforma. Un gruppo composto nella sua totalità da esponenti del mondo accademico che ha deliberatamente escluso i rappresentanti del mondo medico e associativo e che, probabilmente non aveva previsto questo epilogo, o forse (da tecnici) non ha avuto il coraggio o la forza politica di far comprendere al Ministro che la sua volontà era incompatibile con la realtà.
Davanti a questi risultati oggettivamente deludenti e preoccupanti, occorre uscire dalla logica accademica del “Noi siamo gli unici capaci di riformare il nostro mondo” e istituire un gruppo di lavoro composto da personalità del mondo medico, studentesco e accademico al fine di apportare modifiche a questo impianto di selezione ed evitare che si ripeta il caos di questi giorni.
Anaao Assomed ha proposto da tempo un “numero giusto” con un test unico nazionale, con una bibliografia nota, con corsi di preparazione organizzati dal MUR, online e gratuiti, che gli aspiranti medici (diplomandi o diplomati) possono frequentare con tempistiche idonee e soprattutto senza perdere un anno nell’ipotesi di non essere idonei. Il tutto con una rigorosa programmazione, attualmente non prevista, o prevista male vista dell’entità degli iscritti in Medicina, al fine di evitare la cosiddetta pletora medica, perché il numero non può essere chiuso, bensì deve essere programmato.
La storia ha archiviato de facto lo storytelling del “il numero chiuso è stato abolito”.
Il nostro è un invito a mettere da parte la propaganda politica, le ideologie, le ricerche di colpevoli e capri espiatori, a buttare giù i muri che separano due mondi, quello medico e quello universitario, che dovrebbero invece dialogare e collaborare. I medici del domani chiamati a sorreggere il Ssn e i pazienti che chiedono cure di qualità, si aspettano questo da noi non già polemiche e sgambetti.
Chiederemo un incontro urgente (l’ennesimo) al ministro Bernini con la speranza che inizi al più presto il tempo del confronto costruttivo.
Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed
Giammaria Liuzzi, Responsabile Nazionale Anaao Giovani