Liste d’attesa. Anaao Umbria: “Più controlli, meno risorse. Il personale sanitario non è il capro espiatorio della crisi del sistema”
03 Luglio 2025
L’idea di “schierare” le forze dell’ordine per verificare agende, ricettari e prestazioni trasmette il messaggio che le liste d’attesa siano causate da comportamenti scorretti o irregolarità individuali. In realtà, queste liste sono il risultato di anni di tagli, blocchi del turnover, disinvestimenti e carenze strutturali.
Gentile Direttore,
come rappresentanti sindacali della dirigenza sanitaria, condividiamo la preoccupazione per le criticità del sistema, ma denunciamo con forza un approccio repressivo e inefficace da parte della Regione Umbria che rischia di colpire i lavoratori invece di affrontare le vere cause del problema.
L’idea di “schierare” le forze dell’ordine per verificare agende, ricettari e prestazioni trasmette il messaggio che le liste d’attesa siano causate da comportamenti scorretti o irregolarità individuali. In realtà, queste liste sono il risultato di anni di tagli, blocchi del turnover, disinvestimenti e carenze strutturali. I professionisti della sanità stanno già lavorando oltre i limiti e ora rischiano di essere trattati come sospetti da sorvegliare. In molte aziende umbre, si respira da tempo un clima di sfiducia e colpevolizzazione, con pressioni e atteggiamenti autoritari che minano la motivazione di chi opera ogni giorno per garantire la salute pubblica.
Aumentare la produttività “a isorisorse” è una scelta miope e rischiosa.
Ai professionisti si chiede di fare di più con meno: senza nuovi strumenti, senza valorizzazione, senza assunzioni e ora anche sotto la minaccia di ispezioni. L’incremento della produttività a isorisorse non è una strategia, ma un ordine cieco che compromette la qualità delle cure, aggrava il malessere organizzativo e mette seriamente a rischio la sicurezza delle persone assistite. Non è accettabile continuare a chiedere sforzi straordinari a un sistema già esausto, scaricando sulle singole persone responsabilità che sono invece sistemiche.
Invochiamo da anni che si sviluppi un sistema che non guardi al mero numero di prestazioni erogate, ma che si basi sulla medicina basata sull'evidenza. Ricordiamo che un sistema per essere efficace ed efficiente deve essere in primis appropriato.
Il Sistema Sanitario deve produrre salute non prestazioni (soprattutto se inappropriate)!
A fronte di questo quadro critico, chiediamo la convocazione urgente di una Conferenza dei Servizi regionale, aperta a tutte le rappresentanze del personale, alle direzioni aziendali, ai sindacati e ai cittadini. Non basta discutere delle liste d’attesa: occorre affrontare finalmente, in modo organico, la riorganizzazione dell’intero sistema sanitario umbro, alla luce dei cambiamenti demografici, della medicina di prossimità e delle opportunità offerte dal PNRR.
Non va dimenticato che, nel frattempo, la Giunta della Regione Umbria ha approvato un aumento della tassazione IRPEF che ha colpito in modo particolare la dirigenza sanitaria. Una decisione che contribuisce a rendere il clima ancora più demotivante e punitivo per chi ogni giorno garantisce il diritto alla salute dei cittadini.
Il personale sanitario non è responsabile della crisi, ma la sua principale risorsa. Serve una Regione che investa, assuma, ascolti e protegga chi lavora nel sistema pubblico. Il vero contrasto alle disuguaglianze non si ottiene con protocolli repressivi, ma con politiche sanitarie serie, coraggiose e condivise.
La Regione Umbria ha oggi l’occasione di scegliere: continuare a scaricare responsabilità sul personale o costruire – insieme – una sanità pubblica più forte, più giusta e davvero al servizio dei cittadini.
Antonio Selvi, Segretario Anaao Assomed Umbria
Basilio Passamonti, Responsabile Anaao Assomed Dirigenza Sanitaria Umbria
David Giannandrea, Segretario Anaao Assomed Usl Umbria 1
Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed