La carenza di medici di Pronto Soccorso e le gravi responsabilità delle Università - Anaao Giovani su Quotidiano Sanità

18 Giugno 2025

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di Giammaria Liuzzi

18 GIU - Gentile Direttore,
da responsabile nazionale Anaao Giovani, quotidianamente (insieme a decine di giovani rappresentanti) supportiamo i medici specializzandi nel calvario delle pratiche d’assunzione negli ospedali pubblici mediante il cosiddetto DL Calabria.

La possibilità di assunzione a tempo determinato, con l’automatica assunzione a tempo indeterminato al conseguimento del titolo, rappresenta in maniera oggettiva la migliore opzione possibile per contrastare la carenza, ormai cronica, di personale medico nei nostri ospedali.

Ho definito tutto ciò un “calvario” perché il mondo universitario osteggia in ogni modo tali assunzioni, con lungaggini burocratiche incomprensibili e minacce più o meno velate, a coloro che sostengono i concorsi pubblici, incolpandoli di “tradimento” quando scelgono di abbandonare i reparti universitari. Il motivo di tutto ciò? Uno specializzando che viene assunto con il cosiddetto DL Calabria non è più a disposizione della scuola di specializzazione: ergo, non è più manodopera a basso costo nei policlinici universitari. Dobbiamo ricordarci che i medici specializzandi “reggono” materialmente i reparti universitari, “ammassatti” in reparti con un rapporto specializzandi: posti letto anche di 10:1 (un rapporto impensabile per gli altri Ospedali) svolgendo attività molto spesso demansionanti, ripetitive e poco formative.
Non sono esenti dal blocco delle assunzioni, incredibilmente, anche i medici specializzandi che sostengono un concorso pubblico per diventare dirigente medico di pronto soccorso. Ultimamente, ho assistito all’ennesimo diniego di una assunzione in PS; il motivo? Lo specializzando (all’ultimo anno) era iscritto a una scuola di specializzazione equipollente (Medicina Interna) e pertanto, secondo l’università, “non idoneo” ad essere assunto, nonostante il collega abbia regolarmente vinto un concorso pubblico per titoli ed esami.

Francamente, davanti a questo vergognoso muro di gomma da parte degli atenei italiani nei confronti di assunzioni di dirigenti medici in Pronto Soccorso, non può non esserci un sentimento di scoramento e indignazione. Da anni ormai assistiamo a continue iniziative legislative da parte del governo e delle regioni per contrastare la carenza di medici in PS con annesse iniziative per ridimensionare i gettonisti. Ma le università remano contro tutto ciò bloccando migliaia di assunzioni.

Pertanto, mi chiedo: cosa rispondiamo a questi giovani colleghi specializzandi in medicina interna / anestesia / geriatria che hanno sostenuto e vinto un regolare concorso e vogliono, come da normativa, essere assunti come dirigenti medici in PS, ma viene loro impedito? Con quale coraggio rispondiamo che non c’è modo di contrastare l’arbitraria decisione degli universitari nonostante le normative sulle assunzioni siano chiare e non lasciano spazio a interpretazioni? Con quale speranza potremmo convincerli a non emigrare se gli viene negato il diritto di diventare dirigente medico in Pronto Soccorso?

Il Governo e le Regioni che, va dato atto, con cadenza quotidiana cercano di trovare soluzioni normative per contrastare la carenza di medici in PS e l’utilizzo di gettonisti (secondo l'Anac solo nel 2024 sono costati 457 milioni e ben 2,141 miliardi dal 2019 al 2024) sono a conoscenza di tutto ciò? Hanno ben presente che centinaia di direttori fanno “di tutto” per “convincere” gli specializzandi a non partecipare ai concorsi e bloccare le loro assunzioni? Sono consapevoli che togliendo questo “potere” agli universitari ci sarebbero migliaia di specializzandi pronti ad essere assunti immediatamente?

Come Anaao, abbiamo stimato che vi sono stati 4955 assunzioni mediante il cosiddetto DL Calabria, il 32.9% di tutte le assunzioni di dirigenti medici del 2023; non oso immaginare la tenuta del SSN senza questi dirigenti assunti, il tutto grazie a un costante lavoro di rappresentanza in contrapposizione con le università che, fosse stato per loro, non avrebbero permesso nessuna di esse. Quello che chiediamo è il “banale” rispetto delle norme che regolano le assunzioni dei medici specializzandi nel SSN e permettere “finalmente” a migliaia di loro, che ricordo hanno sostenuto e vinto un concorso, di essere assunti e di non subire più le “ingerenze” dei loro direttori di scuola. Numerosi sondaggi hanno stabilito che una delle più grandi paure degli italiani è il mancato accesso alle cure: risolviamo tutto ciò attraverso un piano di assunzioni con giovani medici che hanno la voglia e il diritto di essere assunti, ridimensionando questo anacronistico potere universitario.

Il tema della qualità formativa degli specialisti del domani non può essere utilizzato solo e soltanto quanto si cerca di impedire tali assunzioni, considerato che una survey Anaao ha dimostrato che gli assunti con il DL Calabria hanno dichiarato che la loro formazione è sensibilmente migliorata rispetto alla formazione puramente universitaria.

Occorre un cambio di inquadramento del medico in formazione, occorre una riforma che archivi una legge immutata dal 1999 che rappresenta un unicum nel panorama europeo con il medico in formazione trattato alla stregua di uno studente, con pochi diritti e con un monitoraggio delle competenze acquisite totalmente superficiale e pieno di falle.

Giammaria Liuzzi
Responsabile Nazionale Anaao Giovani