Di Silverio: 'bene la proposta di Schillaci su gettonisti, ma serve decreto' - ADNKRONOS
Schillaci sui medici gettonisti: la spesa può essere impegnata per nuove assunzioni nel Ssn
18 Giugno 2025
'Per togliere tetto di spesa per il personale va risolto il nodo fabbisogni'
"Magari si riuscisse a fare quello proposto dal ministro della Salute", di usare i fondi con cui si pagano oggi i medici 'gettonisti' per far rientrare questi nel Ssn con i concorsi, "purtroppo i medici 'gettonisti' vengono pagati da Asl e ospedali con una quota parte del bilancio delle aziende che si chiama 'beni e servizi' che oggi non è soggetto al tetto di spesa del personale sanitario. Diciamo che sono risorse più libere. Il tetto di spesa formalmente è stato tolto nell'ultima finanziaria ma potrà essere effettivo quando il ministero della Salute farà un decreto sui fabbisogni, senza io non posso sapere quanti medici servono in un reparto. L'ultimo decreto sui fabbisogni è stato fatto nel 1988. Quindi per la soluzione proposta da Schillaci serve un decreto ministeriale sui fabbisogni e velocizzare le procedure concorsuali che ci mette di solito 3 anni". Così Pierino Di Silverio, segretario nazionale dell'Anaao-Assomed il sindacato dei medici dirigenti del Ssn, commenta a margine degli Stati generali della prevenzione a Napoli la a proposta del ministro Schillaci.
Dal 30 luglio le asl e gli ospedali non potranno più fare contratti con le cooperative di medici 'a gettone', saranno rispettati quelli in essere fino a scadenza, ma questo potrebbe aprire una carenza di organico che si sovrappone con quella per le ferie estive. "La situazione è gravissima - conclude Di Silverio - le ferie tanto agognate potrebbero comportare una riduzione di personale. Poi molti in ferie non ci vorranno andare perché saranno precettati e aumenterà lo stress, il 'bourn-out' e le dimissioni. La situazione critica che si vive negli ospedali porta i colleghi a pensare che non ne valga più la pena".
**Sanità: Schillaci, 'medici gettonisti? Spesa può andare per nuove assunzioni nel Ssn'**
Sui rischi di carenze dopo il 31 liuglio, 'dobbiamo capire la situazione regione per regione e verificare quanti operano nei vari servizi'
(Dall'inviato Francesco Maggi) Dopo il 31 luglio "vogliamo continuare ad assicurare servizi importanti come il pronto soccorso, ma dobbiamo dare un messaggio chiaro che i 'gettonisti' non possono essere l'unica risposta che il Ssn dà soprattutto nei reparti d'emergenza. Noi vogliamo che i medici entrino dalla porta principale del Ssn, questo vuol dire fare un concorso ed essere assunti e lavorare a tempo pieno per la sanità pubblica. Ora, dobbiamo capire la situazione regione per regione e verificare quanti 'gettonisti' operano nei vari servizi. Dobbiamo dare il segnale che non è questo il modo per andare avanti. Assunzioni? Ciò che viene speso per i 'gettonisti' può essere usato per fare assunzioni. Le professionalità ci sono, se tanti giovani scelgono di fare i gettonisti sono convinto che rientrerebbero nel Ssn". Così' il ministro della Salute Orazio Schillaci, a margine della seconda giornata degli Stati generali della prevenzione che si chiudono oggi a Napoli, rispondendo alle domande dei giornalisti sui rischi legati alla scadenza dell'uso dei medici 'gettonisti' da parte di Asl e ospedali.
Sul problema che quando firmano il contratto da 'gettonisti', i medici non possono per due anni rientrare nel Ssn, "andiamo a vedere questo contratto che mi incuriosisce...", ha chiosato il ministro. I cosidetti 'gettonisti' sono professionisti che lavorano fuori dall'organico ordinario, assunti tramite cooperative o in modalità libera professionale (partita Iva). Questi dottori vengono impiegati 'su chiamata' per coprire turni scoperti, specialmente nei reparti di emergenza-urgenza.
Secondo il sindacato Anaao-Assomed, la spesa per i 'gettonisti' ha sfiorato nel 2023 il miliardo di euro e nel 2024 dovrebbe essere molto vicina. Secondo il sindacato dei medici dirigenti del Ssn, "asl e ospedali senza gettonisti dovrebbero altrimenti issare bandiera bianca. Le strutture - denunciava in una nota l'Anaa-Assomed - sono costrette ad affidarsi a sanitari, che si sono licenziati da altri ospedali per darsi alla libera professione: guadagnano fino al 30% di più rispetto ai dipendenti del servizio sanitario nazionale e ottengono condizioni di vita e di lavoro migliori".