Dopo oltre un anno l'indennità per chi lavora in PS ancora al palo: “Inaccettabili ritardi e inerzie” - Sole 24 Ore Salute
14 Maggio 2025
L'istituzione dell'indennità di Pronto Soccorso con la legge di bilancio 234 del 30.12.2021 – fortemente voluta e proposta da Anaao Assomed – recepita per la prima volta dal nuovo Contratto collettivo nazionale CCNL 2019-21 (art. 79 e art. 75 comma 2), ha rappresentato una piccola rivoluzione nella retribuzione dei dirigenti medici di Pronto Soccorso. Con questa indennità i medici di Pronto Soccorso vengono formalmente considerati una categoria disagiata, a fianco di anestesisti e radiologi, che godevano già rispettivamente di otto e quindici giorni di riposo biologico annuali, oltre all'indennità di rischio radiologico.
Se, inizialmente, il CCNL ha previsto un'indennità di 1 Euro/ora lordo, va precisato che tale valore è puramente indicativo, potendo essere incrementato in contrattazione integrativa (art. 9 co. 5 lett. m) – fatto che sottolinea ulteriormente a livello contrattuale la ratio dell'indennità, quindi il disagio lavorativo stesso – adeguato secondo la tab. A colonna cinque del CCNL, ovvero ripartito fra le aziende ai sensi del confronto regionale (art. 7 co. 1 lett. j) in base alle dotazioni organiche, quindi alle ore effettivamente lavorate e soprattutto alle risorse aggiuntive stanziate a livello nazionale.
l CCNL prevede infatti di accorpare tutte le risorse (“tenuto conto di quanto previsto…dalla legge 197/2022”), sia quelle introdotte dalla legge 234/2021 (27 milioni di euro su cui è stato pesato l'importo di 1 euro/ora), sia le successive integrazioni con la legge di bilancio 197/2022 e il “Decreto bollette” DL 34/2023 convertito nella legge 56/2023, con ulteriori 60 milioni di euro, per complessivi 87 milioni di euro annui dall'1.1.2024. Ne risulta che l'indennità complessiva effettivamente erogata in busta paga raggiunge un valore compreso tra 4 e 5 euro/ora lordi (in Puglia oltre 10 Euro/ora), oltre alle eventuali rimanenze a consuntivo che andranno ridistribuite. Un valore maggiore di indennità significa maggiore carenza di medici.
Purtroppo, a oltre un anno dall'entrata in vigore del nuovo CCNL, nella maggior parte delle Regioni la rivalutazione economica dell'indennità è ancora vergognosamente sospesa, con importi fermi a 1 euro/ora lordo. Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Puglia hanno provveduto ad adeguare quanto stanziato a livello nazionale, la Toscana si è appena allineata. Regioni come Liguria e Sicilia erogano ancora 1 euro/ora. A fronte della solidarietà di rito per i disagi vissuti dai medici di Pronto Soccorso e dalla sbandierata carenza di specialisti, molte Regioni sono bravissime e rapidissime nel reclutare medici da cooperative (42 milioni di euro spesi nel 2024, dati ANAC), molto meno nel corrispondere ai propri medici dipendenti quanto dovuto per legge. Mentre lo Stato ha fatto la sua parte, il paradosso dell'Italia è la dimostrazione che a livello periferico il Pronto Soccorso non interessa: abbiamo le leggi e un contratto che fissano un'indennità, trattenuta illegittimamente dalle Regioni col silenzio connivente delle Direzioni Generali aziendali. Non si capisce poi perché in alcune Regioni, come in Emilia Romagna, non si voglia corrispondere l'indennità mensilmente ma annualmente, quasi fosse una premialità o una specie di quattordicesima, invece di saldare mensilmente quanto dovuto in base all'orario lavorato.
L'attuale legge finanziaria in vigore ha incrementato l'indennità di ulteriori 15 milioni di Euro (quando li vedremo?) portandola a complessivi 102 milioni annui. La nostra Commissione aveva in effetti chiesto un aumento per una precisa ragione: con la modifica del sistema di erogazione dei compensi per le certificazioni obbligatorie INAIL si era verificato un significativo decremento del loro valore economico di circa 11 milioni di Euro complessivi all'anno.AD
Pertanto, tali valorizzazioni economiche, spettanti solo al personale incardinato e con dedica esclusiva nei Pronto Soccorso e nei 118 (non per attività monospecialistiche), comportano – considerando ad esempio un'indennità di 5 euro/ora come in Veneto – un incremento stipendiale medio fino a 7260 euro annui lordi, stante un orario ordinario su 6 giorni (per 1452 ore annue al netto delle ferie godute). Aggiungendo il già previsto aumento di 20 euro di indennità di guardia notturna e festiva rispetto alle altre discipline, le indennità per maggior numero di turni notturni e festivi comunque a carico dei medici di Pronto Soccorso e i compensi per certificazioni obbligatorie INAIL, lo stipendio per un neoassunto in Pronto Soccorso supera di almeno 8000-10000 euro annui lordi quello precedente (oltre 600 euro lordi mensili medi in più per tredici mensilità). È un dato rilevante ancora troppo poco considerato da Regioni, Enti e Organizzazioni e che non possiamo affatto nascondere se vogliamo più iscritti alle scuole di specializzazione in Medicina d'Urgenza, che aumentino le assunzioni e si riducano le dimissioni dai Pronto Soccorso. Eppure, un medico di una cooperativa costa meno di un dipendente a fronte di un grave calo nella qualità assistenziale come ribadito persino dall'ANAC e dalle Corti dei Conti.
Come recita la legge 234/2021, l'indennità di Pronto Soccorso rappresenta un ristoro economico destinato esclusivamente “ai fini del riconoscimento delle particolari condizioni del lavoro”, un concetto generale che dovrebbe assorbire non solo i disagi e i rischi intrinseci al lavoro in Pronto Soccorso, ma anche il suo ormai abusato ruolo di supplente nei riguardi delle gravi carenze nell'assistenza territoriale. Ciò non toglie che la questione non deve affatto chiudersi qui, poichè il ristoro così concepito (a ognuno la valutazione se sia adeguato) non consente di ridimensionare o appiattire il disagio sul fronte dell'abbassamento delle condizioni di lavoro nei Pronto Soccorso, che continuerà a esercitare il proprio insostenibile peso, non potendo ridursi tutto a un mero aspetto di mercato.
Certo è che se in questo scenario la maggior parte delle amministrazioni regionali continua in piena deregulation a remare contro nel disinteresse e nell'inerzia collettiva, è ovvio che con tali segnali negativi e preoccupanti un sistema emergenza-urgenza così gestito sarà destinato a crollare. Ne pagheranno le conseguenze i cittadini.
Mirko Schipilliti Coordinatore Commissione Emergenza Urgenza Anaao Assomed