Anaao sul caso di Milano: indignazione e sconcerto. Basta fango sulla professione - Comunicato Anaao Assomed e rassegna stampa
La coscienza di tutti noi operatori onesti, e siamo la stragrande maggioranza, non può assolvere alcun comportamento illegale e criminoso e ci auguriamo che i fatti vengano accertati con rapidità e rigore e che, se confermati, producano sanzioni adeguate da parte di tutti i soggetti coinvolti. Non possiamo più accettare che la nostra professione, fatta di sacrifici sin dagli studi universitari, di dedizione e di abnegazione quotidiane che in questi tempi di crisi sta reggendo la sanità pubblica, venga infangata dal malaffare e dall’arroganza.
24 Marzo 2017
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24 marzo 2017
Dichiarazione del Segretario Nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise
“È difficile trovare le parole per commentare le vicende che vedono coinvolto il primario dell’Ospedale Pini di Milano. Non è nostra intenzione fare processi sommari prima che si pronunci la magistratura, ma il tribunale dei cittadini, che dai giornali vengono a conoscenza dei fatti, e quello dei medici ha già emesso il suo giudizio. Ed è anzitutto per loro, da medico e da rappresentante di una associazione di categoria, che non posso tacere lo sconcerto, l’umiliazione e l’indignazione nel leggere le frasi attribuite al “collega”, senza parlare delle accuse di corruzione che gli vengono mosse.
La coscienza di tutti noi operatori onesti, e siamo la stragrande maggioranza, non può assolvere alcun comportamento illegale e criminoso e ci auguriamo che i fatti vengano accertati con rapidità e rigore e che, se confermati, producano sanzioni adeguate da parte di tutti i soggetti coinvolti.
Non possiamo più accettare che la nostra professione, fatta di sacrifici sin dagli studi universitari, di dedizione e di abnegazione quotidiane che in questi tempi di crisi sta reggendo la sanità pubblica, venga infangata dal malaffare e dall’arroganza.
I cittadini sappiano che la sanità italiana è affidata a medici e operatori onesti e coscienziosi, un esercito silenzioso che senza clamore mediatico affronta tutti i giorni le difficoltà di una professione faticosa e complessa. Anche se fa più rumore un albero che cade rispetto alla foresta che cresce”.