Riforma stato giuridico: bocciato il ddl Sirchia

10 luglio 2002

10 Luglio 2002

Roma, 10 luglio 2002 - Riforma dei medici: bocciato il ddl Sirchia Ancora una bocciatura da parte dell’Anaao Assomed al ddl che modifica il rapporto di lavoro dei medici approvato dal Consiglio dei ministri venerdì 5 luglio scorso. Dopo quasi un anno di ripensamenti – è il commento del segretario nazionale Serafino Zucchelli - il Governo ha, infatti, approvato un testo che, pur avendo eliminato grazie anche all’intervento dell’Associazione, alcuni elementi di forte pericolo per la categoria e per la funzionalità dei servizi – l’introduzione massiccia dei rapporti libero professionali, il nostalgico ritorno al tempo pieno e definito, l’attacco alle caratteristiche giuridiche de rapporto esclusivo al fine di colpire l’indennità di esclusività – mantiene alcuni aspetti che giudichiamo fortemente negativi:

1) mentre viene nei fatti incentivata l’attività libero professionale esterna sottraendola ad ogni regola di compatibilità aziendale, compresa quella relativa alla direzione di struttura complessa, viene invece penalizzata quella interna (intramoenia) prima demagogicamente additata quale causa principale delle lunghe liste di attesa, poi subordinata, nella possibilità di esercizio, all’abbattimento delle stesse, prevedendo anche, per legge, una estensione dell’orario di lavoro.

2) l’allungamento dell’età pensionabile, limitata ai Direttori di struttura complessa è iniqua (se non illegittima) nella forma perché si riferisce ad una funzione di un unico livello della dirigenza; è troppo discrezionale e vincolante l’autonomia del Dirigente interessato nelle procedure e nei contenuti del rinnovo annuale, nonostante il previsto parere del Consiglio di Direzione.

Continuo a leggere in queste proposte - prosegue Zucchelli - la volontà del Governo di orientare la crescente spesa dei paganti in proprio e degli assicurati verso un settore privato nettamente separato e quindi protetto rispetto ad un Servizio Pubblico, confinato all’erogazione di prestazioni istituzionali sempre più “minime ed essenziali”.

Questa proposta del Governo in realtà, lungi dall’essere un atto dovuto in base ad impegni elettorali, pretende un prezzo molto alto per la reversibilità del rapporto esclusivo. Una libertà salata per quei dirigenti medici da noi rappresentati che guardano ad una nuova centralità professionale e sociale attraverso la piena assunzione di responsabilità nuove, in un sistema di aziende sanitarie che deve anch’esso evolversi e trasformarsi. La difesa di questi principi – ha concluso Zucchelli - impone da parte nostra una risposta sindacale che verrà definita nel Consiglio Nazionale dell’Anaao Assomed in programma per il 19 luglio e verificata collegialmente nell’ambito dell’Intersindacale Medica.