No alle assicurazioni private sostitutive, si a quelle integrative

16 giugno 2003

16 Giugno 2003

Roma, 16 giugno 2003 - Il Ministro della salute Girolamo Sirchia ci ha abituati, da tempo, ad una frequente ambiguità che genera confusione e sospetto. Anche nell’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica alcune affermazioni e premesse sono sbagliate e non condivisibili. Però, forse, c’è un passo in avanti rispetto alle sue posizioni, di un passato anche recente, sulla libera professione intramoenia su cui è utile confrontarsi.

Anzitutto il sistema pubblico deve essere finanziato da Stato e Regioni in modo sufficiente a garantire i Lea per tutti. La cifra attualmente stanziata, il 5,8% del Pil, è inadeguata ed un Paese civile e prospero come il nostro deve offrire a tutti i cittadini la tutela della salute, destinando a tale scopo i fondi necessari. Bisogna raggiungere il 7% del Pil. L’investimento in sanità non è spesa a fondo perduto, ma produttrice di utili e progresso economico. Le assicurazioni private non devono, quindi, entrare a sostituire il pubblico nella erogazione delle prestazioni essenziali (LEA).

In secondo luogo non è vero che oggi, dove correttamente applicata, la libera professione intramoenia genera perdite (vedi dati Emilia Romagna). Non è corretto, infatti, computare come spesa attribuibile all’esercizio della LPI il costo dell’indennità di rapporto esclusivo. Esso è stato stanziato per favorire un più stretto legame tra dirigenti medici e aziende sanitarie.

Ciò premesso è opportuno indirizzare la spesa privata in sanità, frutto di scelta libera e non di obbligo, verso le aziende pubbliche che possono lecitamente trarne utili forme di finanziamento. La erogazione di prestazioni private da parte di aziende pubbliche ha il vantaggio di garantire qualità, prezzi calmierati, e rispetto delle regole fiscali. Le assicurazioni private possono essere chiamate a dare ai cittadini che lo vogliono la copertura integrativa per queste prestazioni. Se il Ministro ha voluto dire questo, siamo contenti che lo scopra ora.

L’Anaao Assomed diceva e scriveva questo sin dal 1998 ed il sistema è già previsto dal decreto legislativo n. 229 del 1999.