21 Febbraio 2013
Alla ricerca di risparmi dovunque sia possibile, le Regioni chiedono di ridurre i distacchi e i permessi sindacali, di aumentare i controlli e di non tenere le riunioni dei sindacati durante l'orario di lavoro. L'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) aveva preparato un atto di indirizzo per definire il contratto quadro collettivo nazionale per il 2013-2015. In risposta alla richiesta di parere, le Regioni hanno risposto di ritenere opportuna «una disposizio ne normativa che operi, anche per il nostro settore, una riduzione di permessi e distacchi sindacali in misura almeno uguale a quanto già avvenuto per le altre amministrazioni dello Stato». Si invoca insomma un taglio dei permessi nell'area delle autonomie regionali del 15%, per allinearlo al taglio degli statali. Il Comitato di settore scrive che, «nel quadro di razionalizzazione della spesa pubblica che ha già coinvolto le prerogative sindacali di altre pubbliche amministrazioni, si ritiene non più ragionevole una differenza di trattamento per quanto attiene alle prerogative sindacali dei comparti Regioni-Sanità». La risposta della Cosmed (Confederazione sindacale medici e dirigenti) non si è fatta attendere. Il segretario generale Costantino Troise e Giorgio Cavallero della delegazione trattante hanno firmato un documento in cui accusano le Regioni di aver avviato una polemica stucchevole. «Si diment ica - scrivono - che la dirigenza medica e sanitaria utilizza una minima parte dei permessi e distacchi di cui dispone. Unica via di uscita potrebbe essere una riduzione compensata da una flessibilità totale tra permessi e distacchi centrali e periferici, ma resta molto difficile accettare un taglio di tali proporzioni». Cosmed ribadisce la priorità della definizione delle aree, come premessa indispensabile per l'avvio della tornata contrattuale, ma «il silenzio di Governo e forze politiche su modello contrattuale, fine del blocco della 122/2010, indennità di vacanza contrattuale e ripresa della contrattazione la dice lunga sulle incertezze dei prossimi mesi».