Nessuno tocchi il servizio sanitario pubblico

29 settembre 2008

29 Settembre 2008

Le recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio sulla necessità di privatizzare gli ospedali pubblici ci preoccupa per gli effetti destabilizzanti sul Ssn e soprattutto per i risvolti che questa decisione, se concretizzata, potrebbe avere sugli assistiti.

Questo il commento del Segretario Nazionale dell’Anaao Assomed, Carlo Lusenti.

Il modello del project financing a cui pensa il Governo, è già adottato in sanità, ma interessa settori secondari quali mense, lavanderie, parcheggi ecc. e non può in nessun modo – a nostro giudizio - interferire nell’assistenza che è e deve rimanere saldamente in mano al pubblico. La ventilata spartizione delle cure tra privato e pubblico, addirittura nello stesso ospedale, creerebbe inevitabilmente iniquità di accesso ed è destinata a moltiplicare modelli competitivi anomali, rivolti più alla quantità che alla qualità delle prestazioni.

L’Anaao Assomed – prosegue Lusenti – nei suoi 50 anni di storia sindacale ha sempre promosso presso la categoria e le forze politiche e sociali il Servizio sanitario nazionale pubblico come modello operativo all’interno del quale elaborare l’insieme delle politiche sanitarie, nella consapevolezza che questo sia l’unico sistema in grado di garantire la tutela della salute con efficacia, equità e pari opportunità di accesso alle prestazioni richieste dai cittadini.

Il sindacato rifiuta anche i toni e il metodo del Governo. “Siamo stanchi di questi continui attacchi alla sanità senza neppure intravedere un progetto compiuto. Il Governo procede per slogan, si rifiuta di affrontare i problemi con senso di responsabilità con l’unico risultato di gettare discredito su un settore così delicato e creare confusione nell’opinione pubblica.

Invitiamo il Governo – conclude Lusenti – a mettere in campo strategie e interventi condivisi con tutti gli attori coinvolti nell’esclusivo interesse e rispetto della salute dei cittadini italiani”.