Graduatoria unica per la laurea in medicina? Una buona idea
24 marzo 2009
24 Marzo 2009
La proposta lanciata sulle colonne de Il Sole 24 Ore di oggi da Andrea Ichino e Ignazio Marino merita di non essere lasciata cadere nel vuoto.
Una graduatoria unica a livello nazionale per l’ammissione al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, indipendentemente dalla sede in cui il test è stato sostenuto, presenta molteplici vantaggi, non ultimo dei quali quello di preferire la mobilità degli studenti al proliferare delle Facoltà di Medicina, oggi presenti quasi in 1 provincia su 2.
Una riforma in tal senso garantirebbe, innanzitutto, maggiore equità e trasparenza, evitando, si spera, lo spettacolo penoso cui assistiamo ogni anno.
Le polemiche ricorrenti sui concorsi truccati, con il seguito di infiniti contenziosi legali, fino alla scoperta di una vera tangentopoli insieme con la presenza patologica di dinastie familiari incistate in alcune Facoltà rappresentano segnali che sarebbe miope ignorare.
Quando la graduatoria di accesso al “mestiere del medico” viene decisa dalla magistratura e dalla guardia di finanza vuol dire che sono saltate le regole e vengono messi in discussione gli stessi presupposti del numero programmato.
L’Anaao Assomed auspica che il ministro Gelmini voglia attuarla già dal prossimo anno accademico per cambiare, anche per questa via, un sistema autoreferenziale in cui i diversi protagonisti non pagano mai pegno ed una istituzione pubblica si sente autorizzata a comportarsi come priva di limiti e di obblighi sociali.