Brunetta dà i numeri ma non dice quanto i medici perderanno tra il 2010 e il 2014

comunicato stampa Anaao - 7 luglio 2011

07 Luglio 2011

Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ignora che nel pubblico impiego sono compresi i Medici e dirigenti sanitari dipendenti del SSN oppure sbaglia i conti. Solo così possono spiegarsi le sue affermazioni fatte nel corso della conferenza stampa di ieri secondo cui per effetto della manovra i salari del pubblico impiego, quindi anche i nostri, “non perderanno potere di acquisto”. Anzi, “anche in una proiezione in cui si prolungano nel tempo le misure correttive della manovra ….. il potere di acquisto dei salari pubblici viene sempre salvaguardato”.

Questo il commento del Segretario Nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise.

“La realtà dice, invece, che la manovra economica di oggi continua a penalizzare fino all'accanimento medici e dirigenti sanitari del SSN prolungando a 5 anni (o 8?) il blocco triennale dei contratti di lavoro disposto nel 2010 mentre l’inflazione ha ripreso a correre (2,7% su base annua nel mese di giugno e 13% nel 2010-2014) falcidiando il potere d’acquisto delle loro retribuzioni.

Tra blocco del contratto nazionale e dei fondi aziendali, congelamento degli stipendi, prelievo forzoso, scippo dell’esclusività si può ipotizzare una perdita secca del potere d’acquisto dei Dirigenti medici e sanitari non inferiore al 20% nel periodo 2010-2014. Senza contare le conseguenze previdenziali che, lunghe quanto l’aspettativa di vita, moltiplicano il danno immediato medio fino a portarlo vicino ai 50.000 euro.

Non ci mettono le mani in tasca solo perché ci hanno ridotto in mutande!

Forse – conclude Troise - erano preferibili gli insulti alla presa in giro o, peggio, alla palese ignoranza delle nostra esistenza e delle condizioni del nostro lavoro”.