STABILIZZAZIONE CONTRATTI ATIPICI: UN PERCORSO ANCORA IN SALITA
Comunicato stampa Anaao Assomed - 4 dicembre
04 Dicembre 2013
Malgrado la disponibilità e l’impegno del Sottosegretario al Ministero della salute Paolo Fadda, la stabilizzazione dei contratti atipici, di cui le amministrazioni sanitarie hanno fatto abuso negli ultimi anni, è ancora un percorso in salita. E’ questo il commento del Segretario Nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise all’accordo raggiunto ieri tra Ministero della salute e sindacati sui precari.
La bozza di DPCM in emanazione, secondo le previsioni della Legge 101/2013, appare insufficiente a tale scopo perché avvia a soluzione solo una parte minoritaria dei contratti atipici della dirigenza medica e sanitaria, quella di tipo subordinato. Rimangono fuori, per l’impossibilità di forzare il disposto della L.101 e per la probabile opposizione del MEF, tutti i contratti libero professionali e di co.co.co. cui le Regioni hanno fatto ricorso per garantire i servizi sanitari sfruttando i giovani in cerca di lavoro con tariffe minimali e senza diritti, a partire da quelli contrattuali e previdenziali.
Dato positivo è l’iniziativa per la proroga di tutti i contratti a tempo determinato e atipici del SSN, molti dei quali sono in scadenza il prossimo 31 dicembre, attraverso una direttiva alle Regioni, così come sono da apprezzare il riconoscimento delle graduatorie regionali, la possibilità di immissione in ruolo degli idonei in graduatorie concorsuali, il riferimento del parametro economico alla spesa storica per il personale, l'estensione del provvedimento a tutti gli enti del SSN, ricerca compresa.
L’Anaao Assomed è impegnata ad ottenere l’emanazione di un provvedimento legislativo in cui venga superato il precariato e non si ripropongano per il futuro nuovi contratti atipici lesivi dei diritti contrattuali, professionali e previdenziali dei medici e dei sanitari giovani. In tal senso si muove il protocollo di intesa siglato dal Sottosegretario alla Salute e dalle organizzazioni sindacali della Dirigenza e del Comparto.
Occorre un’azione congiunta, della politica e delle forze sindacali, alla quale non può rimanere estranea la mobilitazione dei diretti interessati.