Gentile Direttore,
“Caos cure al San Raffaele”, “Gravi errori in reparto al San Raffaele”, “Caos in corsia al San Raffaele”, “A rischio la sicurezza dei pazienti”, “Blocco degli accessi e del pronto soccorso”.
Sono alcuni dei titoli pubblicati in questi giorni dai principali quotidiani riguardanti i noti fatti verificatisi al San Raffaele di fronte ai quali, con la riunione d’urgenza del CdA in giornata festiva, è arrivata tempestiva la decisione di rimuovere l’amministratore unico Francesco Galli sostituendolo con l’Ad dell’intero gruppo San Donato, Marco Centenari.
Spiace assistere a episodi del genere in una struttura storicamente di eccellenza e da sempre operante come Istituto di Cura e Ricerca nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale da cui trae peraltro la maggioranza dei ricavi, pari ad oltre l’80%.
Purtroppo far parte del Ssn, che costituisce la garanzia per i pazienti di ottenere prestazioni di qualità e sicurezza, non sembra essere sufficiente a evitare criticità e disagi che da tempo si vanno progressivamente evidenziando in tutta la loro gravità all’interno della struttura. E l’intervento della Regione appare quantomeno poco tempestivo rispetto all’inizio delle segnalazioni da parte delle Organizzazioni Sindacali del personale medico e sanitario che più volte sono state ascoltate in audizione nelle Commissioni di competenza a denunciare i rischi ai quali si andava incontro se non ci fosse stato un cambio di rotta nella gestione amministrativa e del personale.
Le conseguenze ricadono su tutto il personale, in particolare Medici e Sanitari la cui competenza ed esperienza, fattori chiave per il successo di ogni impresa o azienda, sembrano completamente misconosciute. A tal punto da rivolgersi a personale esterno senza valutazioni ed accertamenti circa il possesso di esperienza e competenza specialistica per porre rimedio a situazioni di carenze di organico.
Tutto questo mentre il personale dipendente continua a non ottenere né coinvolgimento, né tanto meno risposte alle richieste di apertura di un confronto serio con la Direzione sulle numerose e importanti tematiche che hanno contribuito alla situazione attuale. A partire proprio dalle condizioni di sicurezza clinica che risentono gravemente dell’elevato turnover, della scarsa attrattività a lavorare con molteplici contratti di lavoro anche all’interno delle stesse Unità Operative, causa di profondi disagi, con inquadramenti contrattuali diversificati e fermi a normative che risalgono al 1969, con anacronistica organizzazione del lavoro, con retribuzioni di quasi il 40% in meno rispetto al personale delle strutture pubbliche. Situazione quest’ultima che configura una concorrenza sleale e dumping salariale dato che la remunerazione delle prestazioni da parte del Ssn è analoga sia per le strutture pubbliche che private accreditate. E che consente a queste ultime di effettuare cospicui investimenti in nuove strutture ospedaliere in Italia e all’estero. Ma senza nessun miglioramento per il Personale anzi un continuo e progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro.
Sembrano completamente tralasciate la cultura del servizio, la centralità del paziente, il ruolo del personale e il suo coinvolgimento, valori che costituiscono l’elemento portante per la qualità del servizio ed il successo di ogni impresa e del suo datore di lavoro. Valori indispensabili a incentivare il personale nel quotidiano esercizio professionale. Valori di forte richiamo a quella responsabilità che si è accettata quando liberamente un’impresa privata ha scelto di operare in un grande progetto comune come il Servizio Sanitario Nazionale.
Comportamento decisamente contradditorio tra la scelta di far parte del Ssn, pubblico, e una gestione che tende sostanzialmente ad azioni da libero mercato nella fin qui scarsa attenzione da parte delle Istituzioni.
Ci auguriamo che i fatti odierni portino la nuova Direzione a una attenta e approfondita riflessione e di conseguenza a un cambio di modalità e di relazioni recuperando in particolare quel positivo rapporto con il personale senza il quale nessuna gestione sanitaria può essere effettuata in qualità e sicurezza.
Fabio Florianello
Responsabile Sanità Privata Accreditata Anaao Assomed
L'articolo su Quotidianosanità.it
10 Dicembre 2025