Non solo critiche ma anche proposte nell'intervista al Segretario Nazionale Anaao Assomed
Ascolta l'intervista a cura di Andrea Ferro
Dall'intervista
Ecco, a vostro avviso, quindi, quale dovrebbe potrebbe essere il sistema giusto, equo, efficace?
E' stato giusto pensare di cambiare il contenuto di un test che oggettivamente, lo dicevamo anche noi da tempo, era iniquo nei contenuti. Non potevamo permettere che si decidesse chi entra la medicina in base alla conoscenza del nome della moglie di Napoleone, per quanto importante sotto il profilo culturale. A nostro avviso bisognava semplicemente fornire strumenti metodologici e di studio per tempo da parte del Ministero, corsi di preparazione gratuiti, come avviene in tutta Europa, per combattere il cosiddetto esamificio o creditificio a pagamento, sempre da parte del Ministero della Salute, e fare il test per tempo.
Qualcuno scrive anche che è una professione che non appassiona più come una volta...
Certo che non appassiona più come una volta. Il sogno, abbiamo detto sempre è diventato un incubo, ma sfido chiunque sano di mente ad accettare questa via Crucis per entrare alla facoltà di medicina con la prospettiva un giorno di lavorare sottopagato, con carenze di personale, aggredito, denunciato, senza possibilità di carriera in ospedali che sono sempre più in difficoltà perchè i Governi che si succedono e che non fanno altro che tagliare, tagliare, tagliare. Ripeto, ci vuole veramente una patologia per fare questo lavoro in Italia che per noi, ahimè, è etica.