Il criterio del fabbisogno di professionalità assume un ruolo sussidiario e recessivo rispetto a quello costituito dall’offerta potenziale del sistema universitario. In ragione delle risorse stanziate per ciascun anno finanziario, la programmazione di posti non strettamente correlata alla capacità recettiva degli Atenei si configurerebbe una sostanzialmente inutile e illogica programmazione di posti non gestibili dal sistema accademico.