(di Manuela Correra)
(ANSA) E' scontro sull'orario di lavoro dei medici del Sistema sanitario nazionale (Ssn) alla vigilia della ripresa della trattiva all'Aran per il rinnovo del contratto
della categoria. Un punto cruciale sul quale i sindacati sono pronti a dare battaglia, annunciando al contempo la mobilitazione perchè, dopo 5 mesi, il rinnovo contrattuale è ancora in stallo.
Un clima caldo nel quale, sempre domani, le organizzazioni incontreranno il ministro della Salute, Orazio Schillaci, per fare il punto sulle criticità del settore e gli interventi
necessari.
Il rinnovo contrattuale è relativo al triennio 2019-2021 e riguarda 135mila camici bianchi del Ssn. Il nuovo contratto porterà un incremento medio del trattamento economico pari al
4,5%, come già previsto, mentre per il contratto 2022-2024, affermano i sindacati, al momento non sono ancora state stanziate le risorse economiche necessarie. Domani riprenderà la trattativa
all'Aran, ma i sindacati definiscono al momento "inaccettabile" la bozza di rinnovo.
Uno dei punti caldi del confronto è proprio l'orario di lavoro. Per norma, spiega all'ANSA Pierino Di Silverio, segretario del principale sindacato dei medici ospedalieri, l'Anaao-Assomed, "i medici dovrebbero lavorare per 38 ore settimanali, ma in realtà ne lavoriamo in media 70 e siamo già al limite rispetto alla legge europea sui riposi, che prevede 11 ore di riposo consecutive dopo un turno di lavoro. Ora, nella nuova bozza si dice che le aziende possono ricorrere ad un orario aggiuntivo di lavoro per il raggiungimento dei risultati, facendo rientrare le ore in più in un generico fondo. Di fatto le ore in più non vengono retribuite adeguatamente e c'è un super carico di lavoro per i medici. Si sta cercando di affrontare la carenza di camici bianchi - afferma - sovraccaricando i medici presenti".
Nodi centrali per risolvere i quali l'Aran, ha già assicurato il presidente Antonio Naddeo, "si sta attivamente adoperando con le Regioni per individuare le soluzioni più eque e percorribili per i sindacati per arrivare alla firma del contratto collettivo". Intanto, domani i sindacati incontreranno Schillaci. "La convocazione di domani al ministero della Salute è un segnale di sensibilità da parte del ministro di fronte alle criticità che stiamo segnalando da mesi - sottolinea Di Silverio -. Sono molti i temi da affrontare, ma anzitutto dobbiamo valutare la reale volontà politica di risolverli: dal contratto di lavoro, alla carenza del personale, al Dm 70 sugli standard ospedalieri". Dunque, "apprezziamo la disponibilità del ministro al dialogo e al confronto - conclude il leader sindacale - ma chiediamo precise garanzie di interventi concreti e rapidi adeguatamente finanziati con risorse certificate, perché le difficili condizioni in cui operiamo ogni giorno non possono accontentarsi più soltanto di buone intenzioni". (ANSA).