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19/04/2023

Payback, il punto di vista dei medici dirigenti - Anaao su BIOMED NEWS

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Mentre continua la protesta delle aziende contro il Payback sui dispositivi medici con centinaia di imprenditori e dipendenti del settore scesi in piazza a Roma per manifestare, mancano ormai solo due settimane alla scadenza del termine per i versamenti che le imprese dovranno effettuare per ripianare il superamento del tetto di spesa da parte delle Regioni.

Le associazioni imprenditoriali ribadiscono a gran voce che si tratta di un provvedimento che rischia di mettere in ginocchio un intero settore. Un tema che abbiamo voluto trattare anche da un punto di vista diverso, quello degli operatori sanitari. Ne abbiamo parlato con Pierino di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed, Associazione Medici Dirigenti.

Quali possono essere gli effetti del payback sul funzionamento delle strutture sanitarie?

Il problema del payback coinvolge inevitabilmente gli ospedali in termini di luoghi di cura perché l’utilizzo dei dispositivi da parte dei pazienti è quotidiano e oggi legato sempre più anche alle nuove terapie farmacologiche.

Qual è la vostra posizione su questo tema?

A nostro avviso, probabilmente, va riscritto un decreto che oggi non garantisce da una parte il paziente e dall’altra parte le aziende di dispositivi medici ed inevitabilmente poi finisce per non garantire neanche le aziende farmaceutiche.

Come prevenire situazioni come queste?

La risposta è sempre la stessa: investire. Non solo in termini quantitativi, come risorse economiche, ma anche in termini qualitativi. Noi dobbiamo fare una scelta e non c’è più tempo per procrastinarla: vogliamo un sistema di salute pubblico o vogliamo un sistema sanitario integrato che va verso il privato? Perché se vogliamo un sistema di salute pubblico allora noi non possiamo prescindere dagli investimenti. Per fare ciò servono molte risorse, lo comprendiamo, però queste sono scelte politiche che inevitabilmente poi hanno delle ricadute pratiche, finali, sempre sul cittadino. Purtorppo mentre noi ragioniamo su questi temi c’è almeno il 54% dei cittadini che cerca di curarsi nel privato, spendendo soldi.

Con il meccanismo del payback lo Stato si propone di ripianare l’aumento della spesa sanitaria. Questo fa pensare a risorse sottostimate…

È evidente che le risorse e le procedure d’acquisto non sono adeguate alle esigenze delle strutture ospedaliere, sia nelle modalità con le quali si verificano, sia nei tempi in cui si verificano. Noi oltre ad un problema di tipo economico e di suddivisone di costi, abbiamo anche un problema di tipo geografico. In questo paese ormai sono anni che per paura della corruzione, invece di attuare metodologie di trasparenza, geolocalizzando anche determinati progetti, si pensa che sia possibile abbattere la corruzione con la burocrazia. Purtroppo non è cosi. La burocrazia non fa altro che allungare i tempi, senza risolvere il problema.

Intanto i giorni passano ed entro il 30 aprile i fornitori di dispositivi medici dovranno saldare il conto che è stato presentato loro dalle Regioni.

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