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02/10/2022

Medicina, sempre più specializzandi "fuggono" all'estero - UPDAY 

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Cresce il numero di laureati in Medicina che preferiscono concludere il loro percorso di studi fuori dall'Italia. Il segretario nazionale del sindacato dei medici: "C'è una seria crisi professionale".

I laureati in Medicina preferiscono specializzarsi fuori dall'Italia che optare per una delle 13.700 borse di specializzazione messe a disposizione quest'anno. "È una vera e propria fuga all'estero, visto che l'aumento è del 150% rispetto agli anni precedenti. Basta vedere anche i dati: il 50% delle borse per la Medicina di urgenza è rimasta vacante". A fare un quadro della situazione nel nostro Paese all'Adnkronos Salute è Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao-Assomed, il sindacato dei medici del Servizio sanitario nazionale.

L'allarme dell'Anaao
Il dottor Di Silverio ha lanciato l'allarme sulla necessità di un intervento del prossimo Governo sui nodi irrisolti della crisi del Servizio sanitario nazionale. "È quello che dicevamo senza essere ascoltati, nessun medico vuole più lavorare nei pronto soccorso perché si rischia la salute, le denunce e il carico di lavoro è diventato enorme. Mentre le retribuzione sono rimaste uguali a prima e non sono proporzionate ai rischi. Oggi lavorare in un dipartimento di emergenza-urgenza è come stare in una zona di guerra, è diventato l'unico accesso in ospedale e non c'è filtro".

Osserva ancora il segretario Anaao: "Siamo arrivati al paradosso che un giovane laureato in Medicina potrebbe decidere di aspettare anche un anno per specializzarsi. C'è una seria crisi professionale ed è per questo che chi può lascia l'Italia per altri paesi dove c'è la possibilità di specializzarsi e di lavorare con più serenità e con stipendi più alti".

Un Sistema sanitario nazionale allo stremo
"Stiamo camminando su un sottilissimo filo di equilibrio e se non si agisce ora rischiamo di trovarci di fronte ad una catastrofe certa soprattutto se questa 'luna di miele' con il Covid finisse improvvisamente", denuncia ancora Di Silverio. "Il Ssn è allo stremo e occorre una seria riforma strutturale che si occupi degli investimenti e dei contratti, i medici lavorano con un contratto scaduto da anni. O il tema della sanità pubblica diventa prioritaria per il prossimo Governo o cominciamo a bloccare i servizi e non per un giorno solo". 

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