La Corte Costituzionale ha affermato che in caso di farmaci innovativi, la valutazione sulle scelte terapeutiche in relazione alla loro appropriatezza non può essere rimessa alla pura discrezionalità politica del legislatore, ma dovrebbe invece richiedere l’elaborazione di indirizzi fondati sulla verifica dello stato delle conoscenze scientifiche e delle evidenze sperimentali acquisite, tramite istituzioni e organismi nazionali o sovranazionali a ciò deputati.