Una dottoressa sarda, non assegnataria di borsa di studio, ha vinto il ricorso contro il ministero della Salute e la Regione Sardegna per farsi riconoscere l’iscrizione al corso di formazione in medicina generale senza dovere rinunciare all’incarico di lavoro. Il Tar Lazio ha riconosciuto al medico non borsista il diritto di un’adeguata retribuzione e la concessione, pertanto, di continuare a svolgere l’attività libero professionale in essere purché compatibile con la formazione.