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23/12/2021

Migrazione sanitaria, l’allarme di Anaao-Assomed: «A breve sarà un problema di sanità pubblica» SANITA' INFORMAZIONE

La migrazione sanitaria, complice l’avvento della pandemia, rischia nel breve periodo, a meno di poderose riforme del sistema, di diventare un problema di salute pubblica. È la conclusione a cui sono giunti, dopo un accurato studio di comparazione dati alla mano, il dottor Maurizio Cappiello, Direttivo nazionale Anaao Assomed e il dottor Pierino di Silverio, responsabile nazionale Giovani Anaao Assomed.

Ma andiamo con ordine: il fenomeno della migrazione sanitaria dei cittadini del Sud Italia ha origini lontane, dal secondo dopoguerra che lascia un paese stremato, un sistema sanitario a pezzi, e la salute degli italiani a rischio, senza tutele e garanzie. E soprattutto nel Sud del Paese la gestione degli aspetti sanitari, relativamente alla prevenzione e alla cura di malattie non solo infettive, risultava particolarmente difficile a causa delle devastazioni infrastrutturali conseguenti ai bombardamenti.

La nascita della Costituzione nel 1947, che al suo articolo 32 sancisce il fondamentale diritto alla salute, rappresenta una pietra miliare, così come la Riforma Sanitaria del 1978 che istituisce il Servizio Sanitario Nazionale. E se da un lato la nuova garanzia per i cittadini di esercitare il diritto di cure in strutture sanitarie di Regioni diverse da quelle di residenza rappresenta un’inedita conquista sociale, al contempo presta il fianco al fenomeno della migrazione sanitaria interregionale dovuta alla disparità di offerta assistenziale tra le regioni del Sud e quelle del Nord del Paese.

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