I Documenti degli organismi statutari
20/09/2021

Le condizioni di lavoro al centro dell'impegno sindacale. Il documento del CN Anaao

Di seguito il documento finale del Consiglio Nazionale Anaao Assomed che si è svolto a Rimini il 14 e 15 settembre 2021
il documento in formato pdf

Il Consiglio Nazionale Anaao Assomed riunito a Rimini il 14 e 15 settembre 2021 fa propria la relazione del Segretario Nazionale e le linee programmatiche esposte.

Il Consiglio Nazionale esprime apprezzamento per gli indirizzi del CCNL 2019-2021 definiti dall’apposito gruppo di lavoro, pur auspicando modifiche ed integrazioni tese alla valorizzazione economica del lavoro ordinario dei dirigenti medici e sanitari nonché alla adozione di nuove e diverse prospettive sull’orario di lavoro.

Le condizioni di lavoro post pandemia appaiono caratterizzate da un clima organizzativo improntato a crescente autoritarismo, causa di fughe quando non di eventi peggiori, carichi di lavoro degni dell’Inghilterra dickensiana, negazione del diritto alla parola ai medici, consigli di disciplina utilizzati come manganelli, irrilevanza delle organizzazioni sindacali, l’iscrizione alle quali viene dissuasa in ogni modo. I contratti firmati rimangono privi di qualsivoglia certezza attuativa anche a distanza di anni.

Il peggioramento progressivo delle condizioni di lavoro è figlio della convenienza economica delle Aziende allo sfruttamento del lavoro disponibile piuttosto che all’allargamento della platea occupazionale. Per annullare tale convenienza è necessario fare ricadere sulle aziende, e sui loro bilanci, tutti i costi derivanti dai mancati adempimenti in tema di assunzioni, sostituzioni, contrattazione aziendale. In particolare, i costi del lavoro notturno e festivo, effettuato oltre il limite concordato, devono prevedere una crescita incrementale in base al numero delle ore o dei turni lavorati ed essere attribuiti ai bilanci aziendali e non ai fondi contrattuali. Evitando il piu possibile, in tale ottica, la dilatazione dell’orario contrattuale di lavoro, specie nell’orario antisociale notturno e festivo, connessa ai turni di guardia aggiuntivi. Le categorie professionali del Servizio sanitario sono fortemente provate dalla pandemia, impaurite, impoverite, vittima di burn out fisico e psichico. Ma soffrire sul lavoro non è accettabile e non è una fatalità.

Il Consiglio Nazionale raccomanda, inoltre, di tenere nella debita considerazione, a livello contrattuale, la specificità e gravosità della attività in Medicina di Emergenza Urgenza, oggetto di continua fuga dei giovani dalla formazione specialistica e dei meno giovani dall’impegno professionale. Concordando con il documento presentato dalla regione Campania, si richiedono, pertanto, interventi legislativi, e contrattuali, tesi a favorire la carriera professionale, la mobilità in altre UU.OO., vantaggi economici e previdenziali a fronte di un lavoro massacrante e rischioso, per evitare il collasso di elemento cruciale di un sistema sanitario moderno.

La stanchezza dei medici e dirigenti sanitari post pandemia, frutto anche del peggioramento del loro lavoro, che sottrae tempo e qualità alla vita, professionale e sociale, esige una urgente politica di assunzioni che immetta nel sistema, i quasi specialisti dell’ultimo biennio delle scuole di formazione, ma valuti anchee la possibilità di stabilizzare medici precari non specialisti facendosi carico delle loro esigenze formative. Il ripetersi di fenomeni di fuga dal SSN di specialisti con contratto a tempo indeterminato verso lidi meno onerosi configura una situazione straordinaria che richiede interventi straordinari, di ordine normativo, che chiediamo al Ministro della Salute di mettere in campo al più presto. Gli eroi di ieri sono diventati, di fatto, i dimenticati di oggi, anche se hanno evitato al Paese una caporetto sanitaria. Per non disperdere i risultati ottenuti Governo e Regioni devono assumere come prioritaria la somministrazione della terza dose del vaccino al personale sanitario.

Il Consiglio Nazionale impegna l’Esecutivo Nazionale a mettere in campo le azioni politiche e sindacali necessarie per evitare lo smantellamento della sanità pubblica e la creazione di un modello duale, uno povero per i poveri e con lavoratori poveri, l’altro affidato all’intermediazione assicurativa ed al reddito individuale. Oggi il Servizio sanitario rischia di essere la vittima più illustre della pandemia nelle sue caratteristiche di soggetto nazionale e pubblico, in preda come è ad un processo di privatizzazione nemmeno tanto strisciante.

Il Consiglio Nazionale interpretando il profondo malessere dei professionisti, frutto dell’intreccio di vecchi problemi con quelli creati dal Covid, fa appello al Presidente della Repubblica e al Ministro della Salute affinché si rendano interpreti del grave disagio dei medici e dei dirigenti sanitari pubblici, senza i quali nessuna ri-partenza sarà possibile per la sanità italiana. La pandemia ha anche evidenziato la necessità di investire sul potenziamento dei dipartimenti di prevenzione e sulla integrazione delle strutture sanitarie con quelle assistenziali.

Se il SSN è il bene comune più prezioso, come la pandemia ha dimostrato, ognuno deve fare la propria parte per evitarne il crollo. Noi la faremo in difesa, come sempre, del diritto alla cura e del diritto a curare.

Il Consiglio Nazionale esprime apprezzamento per la forma e i contenuti della campagna promozionale presentata, ritenendola strumento utile per la ulteriore crescita degli iscritti, anche in vista della rilevazione delle deleghe sindacali prevista per la fine 2021.

Il Consiglio Nazionale, infine, prende atto della presentazione di una mozione, motivata e firmata dal quorum di componenti previsto dallo statuto, richiedente la convocazione di un Congresso Straordinario Statutario (ex articolo 7 comma 3 dello Statuto vigente) nonchè della raccomandazione avanzata da altri componenti per la calendarizzazione del Congresso Ordinario da tenersi entro il mese di giugno del 2022. Il Consiglio Nazionale fa, comunque, proprio l’Odg presentato dalla regione Campania contenente un forte appello all’unità dell’Associazione quale condizione necessaria per fare fronte alla gravità dei problemi che vivono i dirigenti medici e sanitari del SSN.

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