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20/07/2021

Aumento borse: "Boccata d'ossigeno per Ssn ma attenti alla bolla in futuro" IL SOLE 24 ORE

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Un giudizio molto positivo perché questo investimento è una «svolta» per la formazione di nuovi giovani medici che garantirà una «boccata d'ossigeno» agli ospedali che presto potranno reclutare più forze fresche. Ma anche un caveat, perché gli ingressi nel canale formativo che comincia con il corso di Laurea in Medicina, quest'anno izimila posti disponibili, ora vanno «modulati» per evitare che tra io anni ci sia una «bolla» con troppa offerta di giovani medici formati che rischieranno di non trovare posto, o peggio dover fuggire all'estero dove gli stipendi spesso sono migliori.

A spiegarlo è Carlo Palermo, segretario di Anaao Assomed, il principale sindacato dei medici ospedalieri

Oggi ci saranno in palio 17.400 borse, quasi il triplo rispetto a qualche anno fa. Che significa?
È una svolta importante perché punta finalmente all'assorbimento di quello che da anni abbiamo definito un imbuto formativo cioè l'impossibilità per molti laureati in medicina di accedere al percorso di specializzazione, passaggio ineludibile per poter lavorare negli ospedali e non solo. Questa novità già tra due anni darà al Servizio sanitario nazionale una importante boccata d'ossigeno perché già dal terzo anno di formazione questi giovani medici che si stanno specializzando potranno essere assunti negli ospedali.

È una prima risposta alla lezione della pandemia?
Sì perché la pandemia ha stressato tutte le carenze della nostra Sanità: dai posti letto, perché noi ne abbiamo 3 per mille abitanti contro la media europea del 5 per mille, al personale. Perché come avevamo previsto già nel 2011 c'è una carenza di personale a causa soprattutto della gobba pensionistica che vede il picco delle uscite tra il 2019 e il 2022. Già nel 2019 ci sono state 8mila uscite dovute tra l'altro non solo alla pensione ma anche ai licenziamenti dagli ospedali pubblici di medici che scelgono il privato. Chi ha alta professionalità si spende bene nel mercato e preferisce incarichi più tranquilli, soprattutto in tempi di Covid. e magari remunerati meglio.

Per quanto bisogna continuare con questo numero di borse di specializzazione?
Direi per almeno due, tre anni per rispondere ai fabbisogni di personale della nostra Sanità. Poi però bisogna modulare gli ingressi ala facoltà di Medicina, la formazione che precede la specializzazione medica, che già quest'anno sono cresciuti a 14mila ingressi.

Perché?
Noi con questo investimento abbiamo risolto il problema dell'imbuto formativo. Ma se guardiamo in avanti il rischio è che se si continua con questo numero di ingressi a Medicina tra io anni, quando avranno concluso il percorso formativo comprensivo della specializzazione, tutti questi medici rischiano di non trovare più il posto perché la gobba pensionistica è stata ampiamente superata e quindi si potrebbe creare una pericolosa "bolla" che stornerebbe disoccupati o peggio ancora costringerebbe i giovani medici formati in Italia con un grande investimento da parte dello Stato a scappare all'estero.

Anche perché gli stipendi in altri Paesi sono più alti.
Sì c'è una differenza nello stipendio intorno ai 40mila euro lordi l'anno rispetto a molti Paesi del Nord Europa. Lo stipendio medio di un nostro giovane medico specialista in ospedale, senza calcolare indennità di esclusiva, è sui 75mi1a euro lordi. Noi così li formiamo e rischiamo di regalarli all'estero.

Marzio Bartoloni

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