Dicono di noi
14/07/2021

“Sull’obbligo di vaccino ai sanitari Macron ha seguito la legge italiana”. RADIO CUSANO CAMPUS

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14 luglio 2021 - Carlo Palermo, segretario nazionale di Anaao Assomed, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Riguardo al provvedimento del governo francese nei confronti degli operatori sanitari non vaccinati. “La Francia ha seguito le tracce dei nostri provvedimenti –ha affermato Palermo-. In Italia non c’è un obbligo vaccinale, bensì un’idoneità al servizio. La sicurezza delle cure è diventata parte costituente del diritto alla salute, quindi se un medico non vuole vaccinarsi non ha nessun obbligo, soltanto che diventa non idoneo al servizio, soprattutto nei reparti e nei servizi in cui è a contatto con il pubblico.

Se un medico o un infermiere non è idoneo al servizio deve essere spostato in altre mansioni, ove possibile. Se non fosse possibile una declinazione ad altre mansioni scatta un meccanismo simile a quello approvato da Macron: una sospensione dal servizio. Mi arrabbio un po’ quando leggo sui giornali che ci sono 400 medici che rifiutano il vaccino, confondendo gli operatori sanitari con i medici.

I medici dipendenti del SSN non vaccinati sono una sparuta minoranza: lo 0,1-0,2% di 130mila. I pochi che non se lo fanno sono mossi da pregiudizi che non tengono assolutamente conto della realtà dei fatti, possono aver contribuito a creare un’aria di titubanza nei pazienti”

Sulla possibilità di trasmissione del virus anche con il vaccino. “Sono i grandi numeri che danno la sicurezza, che poi vi possa essere una remota possibilità di trasmissione del virus anche con il vaccino non v’è dubbio, ma non è questo un motivo valido per rifiutare il vaccino. Il vaccino va fatto perché proteggiamo noi stessi e gli altri.

Abbiamo bisogno di far tornare gli ospedali ad una normalità ordinaria perché esiste anche l’epidemia dei malati non covid, non possiamo occupare in eterno gli ospedali con i malati covid. Questa è la visione che bisogna avere, non individualistica ma collettiva”.

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