ADNKRONOS - link al sito
La nota di agenzia è stata ripresa da:
IL GIORNALE - link al sito
RAINEWS - link al sito
IL RESTO DEL CARLINO - link al sito
NEWSICILIA - link al sito
IL PICCOLO - link al sito
ULTIMORANEWS - link al sito
MESSAGGERO VENETO - link al sito
IMOLA OGGI - link al sito
LA SICILIA - link al sito
Palermo (Anaao Assomed), 'tutti hanno un'idea ben precisa su cosa è stata la pandemia e cosa vuol dire vaccinarsi'
Roma, 21 giu.(Adnkronos Salute) - "In Italia i medici non vaccinati sono davvero pochissimi". Lo afferma all'Adnkronos Salute Carlo Palermo, segretario nazionale Anaao-Assomed, il sindacato dei medici del Servizio sanitario nazionale. "E' possibile - precisa - che qualcuno abbia aspettato fino all'ultimo per vedere se da parte delle direzioni degli ospedali o delle Asl si sarebbe proceduto alla segnalazione. Ma credo, parlo per i medici, che tutti abbiano un'idea ben precisa su cosa vuole dire vaccinarsi contro il coronavirus".
"Quando lo scorso anno qualcuno diceva che la percentuale dei medici 'no-vax' poteva arrivare anche al 20%, io ho sempre detto che non era possibile - ricorda Palermo - Ed è stato cosi: chi è stato in prima linea è ha visto in faccia il virus e la malattia ha pochi dubbi, se non nessuno. Per chi è dipendente del Ssn, è inaccettabile non vaccinarsi e su questo siamo sempre stati chiari".
"La questione sicurezza nei confronti dei cittadini è fondamentale - continua Palermo - soprattutto oggi che gli ospedali devono tornare a essere pienamente operativi. Dobbiamo ricordarci che abbiamo un'altra epidemia da affrontare ed è quella dei malati non Covid. Per tutto il 2020 abbiamo avuto un eccesso di mortalità pari a 112mila decessi; di questi il 75% è legato al Covid, ma il 25% è frutto del mancato o ridotto accesso alle cure per l'emergenza".
"Se gli operatori sanitari non si vaccinano - conclude il segretario Anaao - mettono a repentaglio la ripresa delle visite e degli interventi, perché la legge prevede che chi non è immunizzato può essere spostato ad altro incarico non a contatto con il pubblico o di finire sospeso a casa".