L’organizzazione su base provinciale dovrebbe essere intesa “di norma”, in quanto su province di modeste dimensioni o aree vaste con caratteristiche di omogeneità organizzativa potrebbe insistere con maggior efficacia ed efficienza un’unica Centrale Operativa. Prevedere un’attività coordinata e integrata tra Set-118 provinciali, che si traduca in protocolli operativi comuni, formazione omogenea del personale e distribuzione dei mezzi di soccorso. E personale inquadrato stabilmente nel Set 118. IL DOCUMENTO
QUOTIDIANO SANITA'
29 APR - In questo periodo di obiettiva criticità del Servizio sanitario nazionale, conseguenti alla pandemia ma anche e soprattutto ai piani di riordino delle reti ospedaliere, riorganizzare anche il sistema di emergenza sanitaria territoriale 118 integrando la fase di soccorso e del trasporto con la successiva ospedalizzazione del paziente. A lanciare la proposta, aggiungendo anche diverse indicazioni su come farlo, è la Commissione Emergenza Anaao Assomed con un position paper.
A cominciare dall'organizzazione che, secondo l'Anaao, dovrebbe essere "su base provinciale, in quanto su province di modeste dimensioni o aree vaste con caratteristiche di omogeneità organizzativa potrebbe insistere con maggior efficacia ed efficienza un’unica Centrale Operativa, sulla base della programmazione regionale".
L’ottimale continuità dell'assistenza tra il momento del soccorso extraospedaliero e quello delle cure intraospedaliere non può poi prescindere dall’integrazione funzionale del Set-118 con il Dipartimento di Emergenza e Accettazione (Dea), "nel cui ambito devono attuarsi collegamenti del sistema informatizzato 118 con i sistemi informatizzati ospedalieri per la gestione dei dati sanitari e dei flussi di attività a bordo dei mezzi di soccorso". In questo caso, "l’esigenza di omogeneità organizzativa e di prestazione fornita nell’intero ambito regionale dalla rete dei Set-118 può essere meglio garantita prevedendo un’attività coordinata e integrata tra SET-118 provinciali, che si traduca in protocolli operativi comuni, medesime tipologie di risposta, formazione omogenea del personale, uniformità qualitativa delle risorse, distribuzione dei mezzi di soccorso in modo da assicurare tempi di intervento nei casi di emergenza e urgenza", si legge nel paper.
Quanto al personale poi, quello del 118, spiega l'Anaao, "deve essere quadrato stabilmente nel Sistema dell’Emergenza Territoriale 118 e si ritiene necessario che lo stesso personale possa ruotare in scambio reciproco col personale dei servizi ospedalieri del Dea. Infatti, ferma restando l’esigenza che la Centrale Operativa col rispettivo Sistema dell’Emergenza Territoriale 118 abbiano un organico proprio, come tutte le strutture complesse, pare importante assicurare/consentire la rotazione tra i vari servizi del Dea ospedaliero al fine di mantenere le competenze professionali".
Infine, bocciato il numero unico di emergenza 112. "Risulta fondamentale il collegamento diretto tra linea 118 e Centrale operativa emergenza sanitaria in modo da dare la possibilità ai cittadini di chiamare direttamente il 118, con garanzia di accesso unico al Sistema dell’Emergenza Territoriale. Il modello organizzativo del Numero Unico di Emergenza (Nue) 112, adottato nel nostro Paese ove confluiscono tutte le chiamate d'emergenza provenienti dalle numerazioni 112, 113, 115, 118, prevede il doppio passaggio della chiamata, che allunga i tempi di soccorso", conclude il paper.