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«Qui si rischia una disconnessione tra mondo sanitario e governo. Sembra quasi che non abbiano la percezione di quanto sta accadendo negli ospedali, che praticamente non ricevono fondi dal Recovery e quindi non hanno alcuna prospettiva dal punto di vista del miglioramento strutturale, uno dei limiti attuali», dice Carlo Palermo, segretario del principale sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao.
Gli investimenti sulle strutture sono praticamente saltati e noi «abbiamo una rete con ospedali che hanno più di 60 anni. La rigidità di alcuni di questi si sono viste durante pandemia, quando non si riuscivano a separare i pazienti infetti dagli altri. Poi andrebbe cambiato il parco tecnologico, anche quello obsoleto». Con il Mes, che servirebbe a finanziare la sanità, in bilico andavano destinate più risorse del Recovery fund, sostiene Palermo.
«La compagine governativa non si fa carico delle prospettive del servizio sanitario nazionale. Fa bene il ministro Speranza, che conosce i problemi del sistema, a chiedere più soldi».