Campania
11/10/2016

La donna e le sue scelte: famiglia o professione.

Dal recente convegno sul lavoro al femminile che si è svolto a Napoli sono emerse proposte precise affinchè anche in sanità venga ridotto il divario tra lavoro femminile e maschile. Le riflessioni di Marlene GIUGLIANO, della Segreteria Regionale ANAAO ASSOMED e Responsabile Gruppo Donne Anaao Campania.  

Il crescente impegno femminile, nell’evolversi del contesto politico, sociale e culturale italiano degli ultimi 50 anni, in professioni storicamente maschili, quali quella medica, è stato rapido e irreversibile.
Difatti, sempre maggiore è la presenza di donne in camice bianco ed è per questo che la sanità deve adattarsi a nuovi modelli, non più unicamente maschili, ma plasmati anche in base alle necessità delle donne lavoratrici.
L’evidenza della crescente presenza femminile in sanità non è una novità: le donne medico oggi rappresentano il 40% del totale e sotto i 30 anni addirittura il 63% è donna, solo superando la soglia dei 50 anni, la maggioranza dei camici bianchi ritorna al sesso maschile.
Alla base del divario tra presenza femminile  e posizioni apicali vi è certamente  la difficile conciliazione lavoro-famiglia: tempi della cura parentale e  impegni di lavoro, tempi professionali necessari al conseguimento di un ruolo di responsabilità che vengono interrotti o rallentati dalle esigenze fisiologiche di gravidanza, allattamento e cure dei figli. Queste difficoltà portano la donna a scegliere di sacrificare il percorso di crescita professionale a favore della vita privata.
Sulla base di queste considerazioni il gruppo donne Anaao Assomed ha aperto un dialogo sul tema della tutela delle lavoratrici madri in sanità, facendo riferimento all’articolo 37 della normativa costituzionale, che sancisce la parità di diritti e di retribuzione sul lavoro tra uomini e donne e pertanto le condizioni di lavoro devono consentire la sua funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.
Pertanto, i comportamenti aziendali dovranno essere atti a garantire il rispetto della Costituzione.
Per questi motivi il gruppo donne Anaao ha organizzato il corso di formazione su “Precarietà lavorativa: ipotesi di guida per la tutela dei diritti negati della donna lavoratrice”, con il  patrocinio della Fondazione Pietro Paci, tenutosi il 5 ottobre 2016 presso l’aula magna del CTO di Napoli. All’evento hanno partecipato, con interessanti ed incisivi interventi, il Direttore Generale dell’AO dei Colli, Giuseppe Longo e la  dottoressa Daniela Villani, Assessore alle pari opportunità del Comune di  Napoli.
Nel corso della giornata, gruppi di lavoro hanno approfondito temi di notevole rilevanza quali: burnout, welfare, contratti a confronto e progressione di carriera. Dai gruppi di lavoro sono scaturite le seguenti proposte: 

  • sblocco del turnover e stabilizzazione per adeguare le dotazioni organiche ai carichi di lavoro;
  • sostituzione dei dirigenti durante il periodo di astensione obbligatoria per maternità/paternità (come avviene per gli insegnanti);
  • applicazione delle norme già esistenti come  flessibilità oraria, tutoring ed accorpamento delle ore, adeguamento della normativa sul part-time;
  • creazione di asili nido aziendali per consentire la conciliazione dei tempi casa lavoro.

Un ringraziamento particolare va rivolto al Segretario Nazionale Anaao Costantino Troise, al Segretario Regionale Anaao Bruno Zuccarelli, al Vice Segretario Regionale Anaao Santo Monastra ed al Presidente del Consiglio Regionale Anaao Campania Bruno Chignoli. 




 

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