In Italia abbiamo 10 mila matricole l'anno a fronte di 6 mila ammessi a specialità, cui si aggiungono 11 mila accessi decisi d'ufficio dai Tar negli ultimi 2 anni che hanno portato gli atenei italiani ad avere tra 2013-14 e 2014-15 ben 31 mila iscritti al primo biennio di medicina. Se si laurea l'85%, il tasso attuale, nel 2019-20 e nel 2020-21 avremo 25 mila laureati cui vanno aggiunti i laureati di precedenti annualità che non sono riusciti ad entrare nelle scuole di specializzazione: una marea di medici senza possibilità di passare ai ruoli Ssn, a meno che -oltre a chiudere gli accessi alle facoltà definendo un tetto di 7 mila immatricolati - non si porti a 9-10 mila il numero degli ammessi alle scuole di specialità e al tirocinio di medicina generale per i prossimi 5-6 anni». Come aumentare i posti per gli specializzandi? «Se immaginiamo che le Regioni paghino parte del lavoro insito nei processi formativi, lo Stato potrà indirizzare risorse che oggi investe per i contratti di formazione a nuovi contratti di specializzazione.