A fronte del dato che le tumefazioni ascellari risultano maligne in 1/3-1/4 dei casi, la Corte d'appello non ha congruamente motivato la propria adesione alle conclusioni dei consulenti circa il fatto che fosse "ragionevole" presumere un disturbo infiammatorio e che "non potesse ravvisarsi un quadro sintomatologico tale da rendere prevedibile la presenza di una malattia maligna".