Il datore di lavoro, attraverso l'imposizione di un orario, cui una dottoressa era tenuta, ha esercitato il proprio controllo sull'osservanza del tempo di lavoro esplicando in tal modo il proprio potere direttivo, organizzativo e gerarchico. Risultando dimostrata la collaborazione sistematica e non occasionale della professionista, oltre all'osservanza di un orario predeterminato, il coordinamento dell'attività lavorativa all'assetto organizzativo dato all'impresa dal datore di lavoro secondo le mutevoli esigenze di tempo e di luogo dell'organizzazione imprenditoriale, la Cassazione ha confermato la sentenza dei giudici d’appello rispettosa dei principi in materia.