Colui il quale svolga, di fatto, le funzioni del primario ospedaliero, ne assume le relative responsabilità, e prima fra tutte quella dl indirizzo e controllo dell'attività diagnostica e terapeutica del reparto. Perché possa ritenersi sussistente il nesso causale tra la condotta omissiva del medico e la morte del paziente è necessario accertare che la condotta alternativa corretta del primo avrebbe evitato con certezza, ovvero con altissimo grado dl probabilità, la morte del secondo.