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24/09/2010

Grazie all'intramoenia 160 milioni nelle casse del Ssn nel 2009. Doctornews

Nel 2009 l'attività libero-professionale intramuraria ha totalizzato ricavi per un miliardo e duecento milioni, con un utile per il Servizio sanitario nazionale di circa 160 milioni. Sono due delle cifre di maggiore rilievo tra quelle che propone la Relazione al Parlamento sull'intramoenia 2009, il documento annuale con cui l'Osservatorio nazionale per l'attività libero-professionale (presieduto dal ministro Fazio) aggiorna i progressi compiuti da Regioni e Asl in tema di attività intramoenia, abbracciata ormai dal 94,5% dei medici e dal 98,1% dei veterinari. Consuntivo economico a parte, la Relazione consente di individuare i fronti sui quali si registrano i principali ritardi o mancano gli interventi previsti dalle leggi che regolano la materia, dal D.lgs 502/92 alla Legge 120/2007. A tal proposito, i problemi maggiori si risconterebbero, secondo l'Osservatorio, «nell'attivazione del servizio di prenotazione aziendale»: solo undici Regioni possono contare tale servizio in più del 90% delle loro Asl. Tutt'altro che entusiasmante anche il numero di Regioni che hanno messo in campo misure «atte a prevenire l'insorgenza di conflitti di interesse o di forme di concorrenza sleale»: diciassette in tutto, soltanto due in più rispetto alla Relazione del 2008. Stesso discorso per quanto concerne il governo aziendale della libera professione e l'allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni erogate nell'ambito dell'attività istituzionale ai tempi medi di quelle rese in regime di libera professione: in sei Regioni meno del 50% delle Aziende garantisce il progressivo adeguamento e tre di queste mostrano complessivamente un peggioramento. Ombre anche a proposito dell'attuazione del programma di investimenti a supporto dell'attività intramoenia: nel 2009 è stato autorizzato il finanziamento di 42 interventi, per una spesa pari al 10% degli 84 milioni di euro messi a disposizione. Nel complesso, dalla Relazione emerge un problema di governo dell'attività intramuraria che preoccupa anche i sindacati della dirigenza medica. «La spesa privata per prestazioni sanitarie» ricorda Costantino Troise, segretario nazionale di Anaao-Assomed «rappresenta ormai il 25% della spesa totale. L'intramoenia dà al Ssn l'opportunità di intercettare e mantenere all'interno delle strutture una fetta consistente di tale spesa, con un ricavo per le aziende sanitarie che non è da disdegnare. Permangono problemi soprattutto sul fronte della trasparenza, ma è evidente che questo è un problema la cui responsabilità va interamente addebitata alle Asl. La nostra richiesta è di insistere nella valorizzare dell'intramoenia in quanto meccanismo virtuoso per il Ssn, affidandone le modalità organizzative in via ordinaria alle Aziende sanitarie».

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