IL SOLE 24 ORE - Dichiarazioni di Costantino Troise - 21 giugno
La proroga fino a novembre della libera professione dei medici pubblici negli studi privati, ma insieme la sua riforma con tanto di controlli e la tracciabilità di tutti i pagamenti. Le nuove regole sulla responsabilità dei camici bianchi per contrastare il boom di denunce alla categoria e la medicina difensiva che costa 10 miliardi al servizio pubblico per l'eccesso di prestazioni prescritte. Ma ancora: norme sulle farmacie, sulle sperimentazioni cliniche, sulla sanità elettronica e sull'Onaosi.
È in arrivo un decreto legge omnibus sulla sanità. Un decreto di quelli d'altri tempi, tutto sanitario appunto, che approderà in Consiglio dei ministri la settimana prossima.
Ad anunciare le novità è stato ieri il ministro della Salute, Renato Balduzzi, che in mattinata ha incontrato i sindacati medici. Sindacati che proprio ieri, all'unanimità, hanno annunciato per il 28 giugno il «Sanità day»: una giornata di mobilitazione in tutta Italia da parte della dirigenza sanitaria, cui seguirà il 27 ottobre una manifestazione in piazza a Roma, otto anni dopo quella del 2004.
«No a un sistema sanitario pubblico povero per i poveri», è lo slogan della protesta della categoria. Che intende denunciare il definanziamento del Ssn e i rischi in agguato con i nuovi tagli in arrivo tra spending review e altre manovre, mentre aumentano i ticket e cresce il ricorso alla sanità privata. Il tutto quando la crisi, al suo apice, impoverisce gli italiani e proprio le categorie più deboli rischiano di più, anche dal punto di vista della tutela della propria salute. «La sanità sta passando di mano al privato profit – ha detto Costantino Troise (Anaao) – con l'aumento della spesa diretta da parte dei cittadini, tra ticket e carico fiscale che cresce sempre di più. Una tassa per servizi sempre più scadenti che rischiano di smantellare il servizio pubblico, provocando la perdita irreparabile di un forte e importante elemento di coesione sociale». Un allarme in piena regola, condiviso da tutti i sindacati della dirigenza medica, sia pubblica, sia convenzionata.
R. Tu.