La Corte di Cassazione ha precisato che il datore di lavoro non è responsabile di un eventuale errore nella diagnosi o nella cura commesso dal medico competente. La Corte di cassazione, pur ribadendo l'obbligo per chi riveste una posizione di garanzia all'interno dell'azienda, di effettuare i dovuti controlli sui preposti per valutare il rispetto delle norme di sicurezza, esclude la responsabilità del dirigente o del datore nel caso di un errore medico. Gli ermellini ricordano, infatti, che la responsabilità è in tal caso soggettiva. Al datore può semmai essere contestata la scelta del medico competente, se palesemente inadeguato, o il mancato controllo sul regolare svolgimento dell'attività di prevenzione. Non gli si può chiedere però di valutare le diagnosi.